Analfabetismo scientifico: a rischio salute e democrazia
Le teorie del complotto e le false informazioni fanno leva sulla mancanza di conoscenze. L’analfabetismo scientifico può influenzare le decisioni democratiche che riguardano l’ambiente o la salute pubblica. Di conseguenza è un rischio anche per la democrazia. L’allarme emerge dal dibattito in corso a Riccione, in occasione del forum multidisciplinare “Panorama diabete – Prevedere per prevenire”, promosso dalla Società Italiana di Diabetologia.
Analfabetismo scientifico e democrazia
Il sentimento antiscientifico può avere conseguenze dannose sulla società, la salute e l’ambiente. Ne ha parlato Massimiano Bucchi, studioso dei rapporti tra scienza, tecnologia e società dell’Università di Trento. In particolare ha evidenziato come lo sviluppo scientifico e tecnologico possa creare disuguaglianze radicali e minacciare la convivenza democratica. L’asimmetria di conoscenza e il controllo delle tecnologie possono influenzare la partecipazione e la capacità dei cittadini di prendere decisioni informate. La diffidenza verso la scienza può portare a informazioni errate e compromettere la gestione delle crisi. Per preservare la democrazia, Bucchi sottolinea l’importanza di promuovere una cultura scientifica diffusa, investendo nell’educazione scientifica, nel pensiero critico e nella diffusione di informazioni accurate. Inoltre ribadisce l’importanza di promuovere la trasparenza e la responsabilità nella gestione delle tecnologie per garantire l’utilizzo per il bene comune.
Cartabella: migliorare l’Evidence Based Medicine
Nino Cartabellotta, presidente della “Fondazione Gimbe”, ha ribadito l’importanza di migliorare e implementare l’Evidence Based Medicine (EBM) tenendo conto del concetto di ecosistema delle evidenze. Ha sottolineato i costi elevati e la complessità pratica dei trial controllati contro placebo su ampie fasce di popolazione. Durante la pandemia da COVID-19, ha notato come la produzione dei vaccini efficaci abbia richiesto un’implementazione rapida, che non ha seguito completamente l’EBM, ma ha comunque portato alla realizzazione di diversi vaccini focalizzati sulla prevenzione delle forme gravi della malattia. Cartabellotta indica la necessità di migliorare l’EBM in modo da tener conto dell’ecosistema delle evidenze. Ciò implica l’ampliamento delle fonti di evidenza, oltre ai trial controllati, come l’utilizzo di dati real-world e l’analisi di studi osservazionali. Inoltre, ribadisce l’importanza di incoraggiare la trasparenza, la condivisione dei dati e la collaborazione tra i ricercatori per creare un ecosistema più robusto e affidabile.
Analfabetismo scientifico e crisi della comunicazione
Il ricercatore Enrico Bucci, docente presso la Temple University di Philadelphia, ha affrontato il tema della crisi della comunicazione scientifica. Bucci ha evidenziato un crescente squilibrio tra quantità e qualità nella produzione scientifica, in cui la maggior parte delle pubblicazioni costituisce un “rumore di fondo”, mentre solo una parte degli studi contribuisce effettivamente all’avanzamento della scienza.
Questa situazione pone una serie di sfide nella comunicazione scientifica. Il sovraccarico di informazioni e la presenza del rumore di fondo rendono difficile per i ricercatori e per il pubblico in generale distinguere gli studi di valore e affidabili. Migliorare la qualità e l’affidabilità delle pubblicazioni scientifiche garantisce che l’avanzamento della scienza avvenga in modo accurato e significativo. Una comunicazione scientifica più efficace con il pubblico e la comunità scientifica contrasta l’analfabetismo scientifico.
L’individuo al centro
Il professor Ivan Cavicchi ha presentato la relazione “Crisi della sanità o crisi della medicina?” evidenziando come la crisi della sanità abbia radici profonde. Ha sottolineato l’importanza di adottare una visione umanistica della medicina, ponendo l’individuo al centro come pilastro della scienza medica. La crisi pandemica ha evidenziato aspetti critici nel sistema di ricerca e nell’assistenza sanitaria, richiedendo una profonda riflessione e un ripensamento per affrontare le sfide future, in particolare quelle associate alle malattie croniche non trasmissibili come il diabete.
Il futuro: prevenzione e cure personalizzate
Gli specialisti dei vari ambiti, riuniti all’evento SID, sottolineano l’importanza di una riforma del sistema sanitario, con più attenzione alla prevenzione, alla cura personalizzata, alla sostenibilità finanziaria e alla relazione medico-paziente.
La medicina ha fatto enormi progressi grazie alla tecnologia, ma secondo gli esperti ha perso il contatto diretto con i pazienti. Oggi, i pazienti desiderano non solo guarire, ma anche vivere una vita soddisfacente all’interno della società. Di conseguenza, la medicina spesso non riesce a soddisfare appieno le esigenze dei pazienti poiché il concetto di salute è cambiato. L’evoluzione va verso un approccio medico basato sulla scelta, in cui le persone devono prendere decisioni consapevoli riguardo alla loro salute. La medicina moderna si focalizzerà sulla relazione tra medico e paziente, comprendendo la malattia all’interno di un contesto relazionale che tiene conto delle cause e delle capacità relazionali dell’individuo. Per essere medici competenti, sarà essenziale riflettere sul proprio ruolo professionale anche da una prospettiva sociologica e filosofica – concludono.