Obama a Milano: parla di cibo, cambiamenti climatici e salute
Barack Obama è intervenuto al summit forum sull’innovazione alimentare Seed&Chips di Milano, affermando che «la mancanza di cibo è una delle cause del’immigrazione». Ha poi sottolineato che gli Stati Uniti «non sarebbero quello che sono senza il contributo di milioni di italiani che hanno anche dovuto subire discriminazioni, ma che con fede, convinzione e lavoro duro hanno avuto successo dappertutto e hanno rafforzato gli Stati Uniti».
Intanto, l’attuale presidente Donald Trump ha già ridimensionato il programma promosso dall’ex first lady Michelle per garantire cibi più salutari nelle scuole e combattere l’obesità. Un problema per gli Stati Uniti, dove è obeso un bambino su cinque. Il nuovo ministro dell’agricoltura Sonny Perdue ha infatti allentato gli standard nutrizionali per i pasti degli studenti, posticipando la riduzione del sodio (che doveva passare quest’anno da 1.400 a 1.080 mg), riducendo i cereali integrali e autorizzando il ritorno del latte dolcificato e aromatizzato. Gli standard del programma lanciato da Michelle nel 2010, secondo Perdue erano troppo elevati. Prevedevano finanziamenti federali per pasti con meno calorie, sodio e grassi saturi trans, aumentando frutta, verdura e cereali integrali. Le modifiche, secondo l’attuale ministro, garantiranno alle scuole «maggiore flessibilità», come aveva chiesto dopo una azione di lobbying la School Nutrition Association, che rappresenta l’industria fornitrice di cibo alle scuole. Uno studio dell’università di Harvard ha accertato che il consumo di verdure per studenti è aumentato in Usa del 16% dal 2011 al 2012, quando è entrato in vigore il programma dell’amministrazione Obama, ma che gli studenti hanno continuato a scartare il 40% della frutta.
Per Obama, «il successo di Michelle è stato avere un punto di vista da genitore. È stata pratica e positiva». «Mangiare in modo corretto aumenta la possibilità di essere in salute. Il problema che le persone comprano cose preconfezionate, mentre quando c’è cibo fresco si spreca meno perché gli alimenti si deteriorano prima».
Sui cambiamenti climatici ha detto: «speriamo di guidare il nostro mondo verso il primo accordo significativo mondiale per un futuro a basso contenuto di carbonio». «Nel corso della mia presidenza – ha continuato – io ho trasformato il tema «climate change» in una priorità assoluta» perché «definisce il contorno del secolo in maniera più pesante. Nessun Paese, grande o piccolo, sarà immune dall’impatto del cambiamento climatico. In otto anni abbiamo aumentato la generazione di energia pulita. Speriamo di guidare il nostro mondo verso il primo accordo significativo mondiale per un futuro a basso contenuto di carbonio. Se ogni Paese mettesse un freno alle emissioni, il cambiamento del clima avrebbe comunque un impatto negli anni successivi. Alcuni profughi in Europa non sono soltanto prodotti di conflitti, ma di carenze alimentari destinate a peggiorare se non intraprendiamo un’azione necessaria, altrimenti la migrazione è destinata a peggiorare». «Ottocento milioni di persone in tutto il mondo soffrono di malnutrizione, e le migrazioni non sono causate soltanto dalle guerre, ma anche dalla fame, che in certi casi è conseguenza del cambiamento climatico».