Specializzazioni, 1/3 dei posti rischia di restare vuoto, giovani medici scelgono più redditizie
Un terzo dei posti nelle scuole di specializzazione rischia di restare vuoto. Molti giovani medici preferiscono specializzazioni come chirurgia plastica, dermatologia e ginecologia, dove è più facile fare attività privata. Questo crea carenze in altre specializzazioni.
Sempre meno medici ambiscono a diventare chirurgo o lavorare in pronto soccorso. Anestesisti, radioterapisti, anatomo-patologi, microbiologi, virologi e farmacologi sono sempre meno scelti. I giovani medici preferiscono carriere più redditizie come chirurghi plastici, ginecologi, dermatologi e cardiologi.
Trend delle specializzazioni
I dati mostrano che dopo la laurea in Medicina, i giovani medici scelgono specializzazioni con maggiori possibilità di guadagno. Migliaia di laureati partecipano al test di selezione nazionale per entrare in una delle 51 scuole di specializzazione. Circa 15 mila borse di specializzazione sono disponibili, ma un terzo dei posti rischia di restare vuoto. Questo spreco di risorse potrebbe causare la mancanza di medici in alcune aree.
Calo delle iscrizioni
La carenza di medici non è generalizzata, ma riguarda alcune specializzazioni. Il livello di copertura totale è passato dall’89,2% nel 2016/17 al 64,7% nel 2022/23. Questo è un trend preoccupante. Le scuole di chirurgia e servizi clinici sono le più colpite. L’anno scorso, solo 278 dei 718 posti per Chirurgia generale sono stati coperti. Solo 225 dei 898 posti per emergenza urgenza sono stati utilizzati. Anche anestesia e rianimazione soffrono, con solo 753 posti coperti su 1567.
Specializzazioni meno scelte
Le peggiori performance riguardano specialità come medicina delle cure primarie, radioterapia, farmacologia e tossicologia. Solo il 10,1% dei posti per medicina delle cure primarie è stato coperto; mentre per radioterapia, solo il 10,7% e per farmacologia e tossicologia, solo l’8,2%.
Specializzazioni più scelte
Al contrario, aree come chirurgia plastica, oftalmologia, dermatologia e ginecologia ostetrica fanno il pieno. Quasi tutti i posti in queste aree sono stati coperti nello scorso anno: per chirurgia plastica, 135 posti su 136 sono stati riempiti; per oftalmologia, 253 su 258; per dermatologia, 156 su 157; per ginecologia ostetrica, 510 su 567.
Prospettive future
Il trend potrebbe ripetersi quest’anno. Da settembre, inizieranno le graduatorie per le varie scuole di specializzazione e si prevede che un numero simile di contratti andrà perso. Giammaria Liuzzi di Anaao Giovani avverte che le specializzazioni non sono attrattive perché gli specializzandi non sono inquadrati come professionisti. Ricevono circa 1.700 euro mensili dalla borsa di studio.
Necessità di un cambiamento
Molti giovani preferiscono specializzazioni che aprono alla libera professione o al settore privato. Questi settori offrono maggiori guadagni rispetto alle prospettive meno remunerative del Servizio Sanitario Nazionale (SSN). L’Anvur chiede misure urgenti per migliorare le condizioni di lavoro, aumentare i finanziamenti e incentivare la scelta di quelle meno richieste.
Il governo e il ministero della Salute stanno studiando una riforma delle specializzazioni mediche. Il calo costante dei tassi di copertura potrebbe compromettere la capacità del sistema sanitario di rispondere alle esigenze del SSN.