Vaccino anti Covid, ora si guarda ad anziani e bambini
Si guarda a bambini e anziani per avviare le fasi II e III della sperimentazione sull’uomo di un vaccino efficace contro il Covid-19. Il reclutamento riguarda in modo particolare la ricerca portata avanti dai ricercatori dell’Università di Oxford in Gran Bretagna. Un bel passo in avanti per uno studio che già ad aprile ha visto partire la la fase I su volontari adulti sani che hanno ricevuto più di 1.000 vaccinazioni, per i quali è ancora in corso la fase di follow-up. Ora però la posta in gioco aumenta, si passa infatti ad ampliare la platea dei volontari fino a 10.260 adulti e bambini e coinvolgerà un numero di istituzioni partner in tutto il paese.
TRE FASCE D’ETA’
Una fase che prevede, come detto, l’ampliamento della fascia d’età delle persone in cui viene valutato il vaccino (le fasce di età saranno 56-69 anni; over 70 e piccoli tra 5 e 12 anni) così da poter studiare l’effetto anche su numero, per punto esiguo, di adulti e bambini. Grazie a questi altri gruppi, i ricercatori valuteranno la risposta immunitaria al vaccino nelle persone di età diverse, per scoprire se ci sono variazioni nel modo in cui il sistema immunitario anche in anziani o nei bambini. La fase III dello studio prevede infine la valutazione del funzionamento del vaccino in un gran numero di persone di età superiore ai 18 anni. In questa fase si valuterà l’efficacia del vaccino per prevenire l’infezione e la malattia.
AVANTI CON CAUTELA
Intanto in Italia, ormai ad una certa distanza dalla fine del lockdown, la curva epidemica continua a scendere. I pazienti Covid sono ormai per lo più persone anziane e prevalentemente donne. Molti sono i casi asintomatici individuati grazie ai test rapidi e ai tamponi. L’indice di contagio, quello che ormai tutti hanno imparato a conoscere varia molto a seconda delle aree, ma si mantiene sotto il valore di 1 in tutte le Regioni italiane, tranne che in Val d’Aosta, dove è pari a 1,06. Questo significa che il virus è sotto controllo, anche se con il Covid l’esperienza ha insegnato che serve molta cautela. Basta un attimo per ritrovarsi con un nuovo focolaio, nuovamente coinvolti in piena emergenza.