Vaccini, l’ASL Napoli 1 rischia uno stop per gli over 80
«La mancanza di un numero adeguato di vaccini Pfizer rispetto a quanti hanno aderito alla campagna vaccinale over 80 non ci permette di proseguire nella somministrazione, perché le dosi disponibili, e parte di quelle che arriveranno, devono essere somministrate da oggi e fino al 17 marzo ai vaccinati ai quali è stata già somministrata la prima dose nei 21 giorni precedenti». Ciro Verdoliva, direttore generale dell’ASL Napoli 1 Centro non usa mezzi termini per lanciare un allarme sulla carenza di vaccini. Una fornitura a singhiozzo che spiega lo stop alle vaccinazioni degli anziani. «Riteniamo – prosegue Verdoliva – tenuto conto della programmazione prossime forniture, di poter garantire la somministrazione agli over 80 nei giorni 3, 4 e 5 marzo per 1.000 convocazioni al giorno. Solo un numero adeguato di dosi fornite potrebbe permetterci di proseguire a ritmo serrato. Per il personale scolastico invece, vista la disponibilità di dosi Astrazeneca, abbiamo programmato da domani la possibilità di vaccinare 2.500 persone al giorno, così da raggiungere quanto prima l’obiettivo di completare questa categoria e passare alle successive nel rispetto del piano vaccinale regionale».
GRANDE ADESIONE
L’allarme lanciato da Verdoliva è ancor più doloroso se si guarda all’0adesione che sta registrando l’ASL Napoli 1 e alla soddisfazione dei cittadini per l’organizzazione messa in campo. Il centro vaccini aperto alla Mostra d’Oltremare di Napoli è infatti capace, almeno potenzialmente, di vaccinare circa 4.000 persone al giorno. Ciò nonostante medici e infermieri sono costretti ad andare avanti con numeri ben più bassi, proprio per la carenza di vaccino. Intanto, stamane, a fare il vaccino si è presentata anche una nonnina ultracentenaria. «Un virus che spaventa più della guerra – ha detto l’anziana ai cronisti – nella mia vita ho dovuto attraversare momenti difficili, ma il Covid mi spaventa di più. Durante i bombardamenti avevamo la possibilità di scappare. Invece adesso non possiamo farlo». Poi il pensiero ai sette nipoti. «Mi vaccino per loro, per poterli riabbracciare. Sono molto triste per tutte le persone che sono morte in questo periodo a causa della pandemia, per questo dobbiamo vaccinarci tutti».