Tumore al seno, gli effetti delle terapie sulle protesi
Dopo un tumore al seno è meglio ricostruire subito la mammella o aspettare la fine delle terapie? La radioterapia è rischiosa per le protesi eventualmente impiantate? Sono solo alcune delle domande alle quali hanno dato risposta alcune donne medico dell’associazione “Donna X Donna”. L’associazione è nata per condividere l’esperienza di operate di tumore al seno e rendersi utili ad altre donne con la stessa patologia. Quest’anno, in vista del Bra Day (che si celebra domani, 19 ottobre) senologhe, chirurghe plastiche e psico-oncologhe di Donna X Donna hanno preparato un manifesto che cerca proprio di rispondere alle domande più frequenti delle pazienti sui possibili effetti delle terapie sul seno ricostruito. La brochure propone risposte chiare, utili a tranquillizzare chi vive questa difficile esperienza. Per ogni caso esistono le soluzioni più indicate, che vanno dal lipofilling /uso di grasso autologo per ammorbidire la mammella ricostruita con protesi e indurita dalla radio, ai massaggi per ridurre l’irrigidimento dei tessuti ricostruiti senza uso di protesi, dalle creme schiarenti ai laser depigmentanti per diminuire l’iper-pigmentazione della pelle indotta dalla radioterapia fino alle diverse tecniche operatorie necessarie nei casi di reazione alla radio di entità più severa. A rendere ancor più speciale il progetto è la copertina della brochure, che mostra un’immagine di Eva, la partner di Diabolik. Il disegno di Giuseppe Palumbo che correda la brochure (visionabile su www.beautifulafterbreastcancer.it) arricchisce un progetto che di per se è già straordinario.
LE TERAPIE
«Nei casi di mastectomie ricostruite nello stesso intervento, con o senza l’uso di protesi- sottolinea la professoressa Marzia Salgarello, coordinatrice del comitato promotore Donna X Donna – la radioterapia può indurre problemi di lieve e media entità, i più frequenti e trattabili sia chirurgicamente che con terapie di supporto, come il lipofilling e i massaggi. Ci sono poi complicanze più severe, seppure più rare, difficilmente risolvibili se non operando nuovamente la paziente. La collaborazione tra chirurghi e oncologi radioterapisti delle Breast Unit permette la scelta della metodica più indicata». Le complicanze dovute alla radioterapia sul seno ricostruito sono minori quando si sceglie la ricostruzione immediata con protesi eseguita insieme alla mastectomia. Mettere l’espansore e attendere di fare la ricostruzione in un altro periodo invece pare aumentare il rischio. Rimandare la ricostruzione in un momento successivo alla radioterapia aumenta il rischio di complicanze, dal 30 al 50% secondo studi recenti. La nuova radioterapia, a intensità modulata o volumetrica ad arco, riduce i rischi.