Sanità, i medici si preparano allo sciopero del 23 novembre
I camici bianchi si preparano ad una protesta che ha pochi precedenti: manifestazioni in tutta Italia serviranno a dire No ai continui tagli che stanno riducendo all’osso l’assistenza. Il D-Day è fissato per il 23 novembre, 24 ore di sciopero nazionale, per denunciare «lo smantellamento del Ssn in atto ormai da oltre dieci anni, cui il Governo in carica pare non volere porre rimedio». Tra le motivazioni della protesta, l’insufficienza del finanziamento previsto per il Fondo della sanità nazionale, in relazione alla garanzia dei Lea ed agli investimenti nel patrimonio edilizio sanitario e tecnologico, ma anche il mancato incremento delle risorse destinate alla assunzione del personale della dirigenza medica, veterinaria e sanitaria e il mancato finanziamento aggiuntivo per i contratti di formazione specialistica.
In Campania
Sottoposta da anni al piano dei rientro e al blocco del turnover, la Campania è certamente una delle regioni nelle quali le voci della protesta si faranno sentire con maggiore forza. A Napoli l’invito è rivolto ai cittadini con lo slogan «Ora tocca a te! La sanità è anche tua: ci devi essere». Dirigenza medica, veterinaria, sanitaria del Servizio Sanitario Nazionale della Campania, annuncia infatti un sit-in di protesta, alle 11 sotto la sede della giunta regionale della Campania, in via Santa Lucia . La manifestazione è organizzata da Anaao Assomed, Cimo, Aaroi-Emac, Fp Cgil Medici e Dirigenti Ssn, Fvm Federazione Veterinari e Medici, Fassid (Aipac-Aupi-Sinafo-Snr), Cisl Medici, Fesmed, Anpo, Ascoti, Fials Medici e Coordinamento nazionale delle aree contrattuali medica veterinaria sanitaria Uil Fpl.
L’appello a De Luca
Le organizzazioni sindacali chiedono inoltre al Presidente della Giunta Regionale, Onorevole Vincenzo De Luca, di intervenire sui Direttori Generali al fine di avviare al più presto le procedure concorsuali e di completarle dove già iniziate in tempi brevi, l superamento dei ritardi amministrativi nei processi di stabilizzazione del precariato ed una ripresa delle relazioni sindacali nelle aziende dove queste sono assenti o carenti