Pelle e psoriasi: 90% pazienti soffre di stress e peggiora malattia
Sono oltre due milioni gli italiani affetti dalla psoriasi: la patologia della pelle in un terzo dei casi evolve e diventa di grado severo. Si tratta di una malattia infiammatoria che si manifesta con arrossamenti e squame (psoriasi a placche). Nel 90% dei pazienti le prime chiazze arrivano a seguito di un evento stressante: lo stress nervoso, dunque, può essere un fattore scatenante. Non si tratta solo di un effetto psicologico, esiste un profondo legame tra sistema nervoso centrale e pelle, documentato da diverse ricerche: lo stress può attivare l’infiammazione della malattia psoriasica e accentuarne i sintomi. Ci sono altri fattori che aggravano la malattia, come il fumo, l’obesità e la concomitanza di altre patologie. Il manifestarsi di psoriasi, è un segnale esagerato di difesa del sistema immunitario che provoca un aumento della proliferazione delle cellule della pelle, che iniziano così a produrre squame e chiazze rosse. Le chiazze possono comparire in qualunque parte del corpo, anche se le zone più colpite dalla malattia sono il cuoio capelluto, i gomiti, i palmi delle mani e la pianta dei piedi, le unghie e le ginocchia. Chi ne è affetto spesso non conosce i sintomi e non si reca tempestivamente dallo specialista, questo provoca un ritardo nella diagnosi e nell’inizio delle cure che potrebbero rallentare l’evoluzione della malattia. Secondo gli studi epidemiologici più recenti, in Italia ne soffre circa il 3 per cento della popolazione (il dato include dalle forme più lievi fino a quelle molto gravi). La psoriasi si manifesta in uomini e donne in uguale misura e nella maggior parte dei casi compare in età adulta, in alcuni casi ha carattere ereditario, quindi può colpire più membri della stessa famiglia.
Risvolti psicologici
La maggior parte dei malati sottovaluta i sintomi iniziali e non si rivolge ai centri di riferimento, dove invece i pazienti sono seguiti con terapie personalizzate, anche in considerazione del rischio di malattie concomitanti che fanno della psoriasi una malattia sistemica e non solo cutanea. Insieme, infatti, possono sorgere ad esempio artrite, depressione, obesità, diabete, ipertensione e malattie cardiovascolari. Inoltre il supporto psicologico è fondamentale, affinché i pazienti non si scoraggino e non abbandonino le cure: nell’80 per cento dei casi la depressione è in agguato.
Tante varianti
Ci sono diverse varianti di psoriasi: la più diffusa è quella «a placche» che riguarda l’80-90% dei casi. Altre forme meno comuni includono quella «invertita», che si manifesta con chiazze rosse non desquamate sotto le ascelle, sui genitali e sull’addome di chi è in sovrappeso, fino al solco sottomammario. Tra gli adolescenti è molto diffusa la «psoriasi guttata». In Italia ne soffrono in più di 500mila ragazzi, si presenta con piccole chiazze desquamate su tronco, braccia, gambe e cuoio capelluto. Esistono poi le varianti «pustolosa» ed «eritrodermica»: la prima si presenta con pustole anche molto localizzate, mentre nella seconda la pelle appare infiammata e arrossata, provoca prurito o bruciore ed è tra le forme più gravi.
Le cure
Oggi sono disponibili molte cure per ogni caso. Si va da quelle topiche (come creme, lozioni, gel o spray in mousse) da applicare direttamente sulla pelle, ai trattamenti sistemici tradizionali (come ciclosporina e methotrexate). Inoltre, ci sono ormai diversi farmaci biologici che hanno un ottimo profilo di sicurezza e consentono di ottenere una cute completamente ‘pulita’ nei casi di psoriasi o artrite psoriasi più severi che non abbiano risposto o per i quali siano controindicate le terapie standard. Nel frattempo, la ricerca continua a fare passi da gigante e nuovi medicinali hanno dato promettenti risultati nelle fasi più avanzate di sperimentazione.