Obesità e cancro, correlazione spesso sottovalutata
I pazienti sottoposti a chirurgia bariatrica hanno un rischio cinque volte ridotto di sviluppare tumori a mammella, endometrio e prostata. Diversi studi hanno evidenziato che l’eccesso di peso non solo aumenta le possibilità di ammalarsi di cancro, ma anche di morirne. Chi è portatore di obesità rischia di sviluppare forme più aggressive e difficilmente curabili. Obesità e sovrappeso sono tra i fattori di rischio noti per i tumori di endometrio, ovaio, mammella, colon, retto, esofago, stomaco, rene, pancreas e mieloma multiplo. Nella battaglia contro l’obesità, l’arma di efficacia ormai indiscussa è rappresentata dalla chirurgia bariatrica che riduce di 5 volte il rischio di sviluppare tumori ormono-dipendenti (mammella, endometrio e prostata).
“Nonostante il grado di malnutrizione esistente sul pianeta, secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) l’obesità rappresenta uno dei principali problemi di salute pubblica nel mondo causando ben 4 milioni di morti ogni anno, principalmente per complicanze cardiovascolari e tumori – afferma Marco Zappa, Presidente della Società Italiana di Chirurgia dell’Obesità e delle Malattie Metaboliche al XXIX Congresso SICOB che si è tenuto di recente a Firenze – Si tratta di un’epidemia che cresce costantemente suscitando l’allarme della comunità medica e scientifica. Dal 1975 ad oggi l’obesità nel mondo è quasi triplicata. Nel 2016 oltre 1.9 miliardi (39%) di adulti erano sovrappeso; di questi, più di 650 milioni (13%) erano obesi, ma ciò che allarma maggiormente è che attualmente i più colpiti sono bambini e adolescenti. Nel 2019 circa 38 milioni di bambini al di sotto dei 5 anni erano sovrappeso o obesi con un trend in salita.
Diversi studi hanno evidenziato che l’eccesso di peso non solo aumenta le possibilità di ammalarsi di cancro, ma anche di morire di questo: “Chi è obeso – continua il Prof. Zappa – rischia di sviluppare forme più aggressive e difficilmente curabili, così come ha maggiori probabilità di avere complicanze durante i trattamenti e sviluppare una recidiva dopo un precedente tumore. Nel mondo, l’impatto delle neoplasie correlate all’obesità, espresso come frazione attribuibile per la popolazione (PAF), è dell’11.9% negli uomini con particolare impatto sull’insorgenza dell’adenocarcinoma dell’esofago nel quale raggiunge il 33,3%, mentre nelle donne è del 13.1% con maggior effetto sul tumore dell’endometrio (34%). Obesità e sovrappeso sono tra i fattori di rischio noti per i tumori di endometrio, ovaio, mammella, colon, retto, esofago, stomaco, rene, pancreas e mieloma multiplo. Questo aumentato rischio di sviluppare neoplasie risiede nel fatto che nelle persone obese è presente un’infiammazione cronica dei tessuti che alla lunga predispone alla trasformazione cancerosa delle cellule per effetto dell’incremento degli acidi grassi e dei radicali liberi che inducono mutazioni nel DNA. Il grasso, inoltre, è un deposito naturale di sostanze che favoriscono l’infiammazione e produce ormoni, come gli estrogeni, coinvolti nello sviluppo di vari tipi di tumori. In aggiunta, i pazienti con eccesso ponderale hanno nel sangue elevati livelli d’insulina e di fattori di crescita che svolgono un ruolo chiave nella relazione tra cibo e cancro aumentando la crescita e la proliferazione cellulare (soprattutto delle cellule tumorali)”.
Un altro responsabile dell’aumentato rischio di sviluppare neoplasie nel paziente obeso è l’alterazione della flora intestinale ovvero del Microbiota: ”L’obesità – prosegue il Prof. Zappa – causa squilibri tra batteri “buoni” e batteri “cattivi” che comunemente abitano il tratto intestinale aumentando il danno cellulare e la crescita di cellule tumorali. Tutti questi meccanismi sono tanto più lesivi quanto più è il tempo di esposizione ad essi, ecco perché l’obesità pediatrica e adolescenziale è associata ad un maggior rischio di insorgenza di neoplasia in età adulta. Nello scenario attuale, in assenza di un’azione immediata, i problemi sanitari legati all’obesità saranno quindi sempre più gravi e irreparabili”.
Nella battaglia contro l’obesità, prosegue l’esperto, l’arma di efficacia ormai indiscussa è rappresentata dalla chirurgia bariatrica: “Diversi studi scientifici hanno stabilito la sua superiorità rispetto alla dieta nel calo ponderale a lungo termine e recentemente è stata dimostrata la sua efficacia anche nel ridurre l’incidenza di cancro mammario, colico, endometriale, pancreatico, prostatico e di altri organi e apparati come fegato, ovaio, colecisti, tiroide, retto e mieloma multiplo. In particolare, i pazienti sottoposti a chirurgia bariatrica hanno un rischio 5 volte ridotto di sviluppare tumori ormono-dipendenti (mammella, endometrio e prostata). Tra gli interventi bariatrici, il bypass gastrico, grazie al suo effetto metabolico, è quello associato alla maggior riduzione del rischio di sviluppare le suddette neoplasie”
Considerando quindi i dati finora pubblicati in letteratura internazionale, bisogna correre immediatamente ai ripari: ”L’obesità – conclude il Prof. Marcello Lucchese, Presidente del Congresso SICOB – merita l’attenzione dei media che promuovano la consapevolezza della malattia tra la popolazione. E’ necessario creare delle campagne di prevenzione e fornire informazioni, aiuto e supporto alle persone sovrappeso e obese. Abbiamo bisogno di agire subito per fermare lo sviluppo di tumori collegati all’obesità e fare in modo che le allarmanti conseguenze di questa patologia non si riflettano sulle generazioni attuali e future”.