Napoli, un flash mob per disarmare la camorra
Un flash mob per disarmare la camorra. A lanciare l’iniziativa è stato il commissario straordinario dell’Asl Napoli 1 Ciro Verdoliva, che ha accolto le richieste provenienti dai sindacati della dirigenza medica e di comparto programmando lil flash mob per lunedì 27 alle 12. Una risposta forte dell’Asl, ma anche la volontà di medici, infermieri, guardie giurate e cittadini di non abbassare la testa difronte alla spavalderia del malaffare. Anche se l’episodio ha scosso non poco la città e quanti lavorano nell’ospedale dei Pellegrini (quartiere Montesanto) la voglia di riscatto è tanta. «La nostra – ha detto all’indomani della sparatoria Verdoliva – è una battaglia di civiltà, ma non è una battaglia solo di Napoli o dei Napoletani, è una battaglia che riguarda tutti e ora è io momento di dare tutto insieme una risposta forte». Al flash mob sono stati invitati anche i rappresentanti dei medici, che certamente non faranno mancare la loro presenza.
I MEDICI
Intanto, domenica, i medici della Campania hanno incontrato la ministra Giulia Grillo. «Abbiamo affrontato in maniera serena e proficua il tema della sicurezza di quanti lavorano per garantire assistenza ai cittadini – ha detto il presidente partenopeo Silvestro Scotti – un incontro scevro da qualsiasi demagogia grazie al quale l’intera classe medica ha sentito la presenza dello stato dopo i fatti accaduti all’ospedale Pellegrini». È stata proprio la ministra Grillo ad attivarsi affinché all’incontro fosse presente il sottosegretario agli Interni Carlo Sibilia. «Un segnale importante, perché quello che sta accadendo a Napoli è un problema di sicurezza», sottolineano i presidenti Giovanni D’Angelo (medici di Salerno) e coordinatore della Federazione degli Ordini dei Medici Campani, Maria Erminia Bottiglieri (medici di Caserta), Francesco Sellitto (medici di Avellino), Giovanni Pietro Ianniello (medici di Benevento) e Silvestro Scotti (medici di Napoli).
LE PROPOSTE
Tre, in modo particolare, sono state le richieste poste all’attenzione del ministro Grillo. In primo luogo, cominciare a considerare l’ideazione di leggi ad hoc mirate alla protezione del territorio e di “obiettivi sensibili” come i presidi ospedalieri. Numero due, accelerare sul provvedimento che determini l’aggravante di pena e la procedibilità di ufficio in ordine ad aggressioni nei confronti dei medici e di tutti gli operatori impegnati nel prestare assistenza. Infine, maggiore presenza, e maggiore visibilità, delle forze dell’ordine nelle aree che accolgono presidi ospedalieri o sanitari a rischio. Il presidente dell’Ordine dei Medici di Salerno ha anche messo in luce l’esigenza di rafforzare le dotazioni organiche dei pronto soccorso, visto che la carenza di personale è spesso ragione di attese che generano tensioni, aumentando la possibilità che si verifichino attivi di violenza.
MAXI QUESTURA
I punti espressi dai medici hanno trovato il favore del Ministro Grillo che ha coinvolto nella responsabilità di risposta ai medici il sottosegretario agli Interni, che ha annunciato la creazione a Napoli di una maxi questura e di una direttiva che attivi un aumento della presenza e dei controlli delle forze dell’ordine rispetto ai presidi sanitari ospedalieri e territoriali; forte il sostegno da parte del ministro Giulia Grillo, al ruolo degli Ordini Campani, suggerendo la possibilità che siano proprio gli Ordini dei Medici (quali organi sussidiari dello Stato) a segnalare ai Ministeri su quali presidi e luoghi di assistenza occorrerà concentrare l’attenzione in fatto di sicurezza. «In questo senso – dice Silvestro Scotti – gli ordini saranno le sentinelle sul territorio, capaci di coordinarsi con chi ha il compito di garantire la sicurezza pubblica. Continuerò a sostenere che chi attacca un ospedale dovrebbe essere considerato un terrorista e come tale dovrebbe essere trattato». Sarà proprio il presidente dell’Ordine dei Medici di Napoli a confrontarsi con il ministero della Salute in una serie di appuntamenti programmati all’indomani delle ormai prossime elezioni europee, per portare a soluzione gli impegni presi tra le parti.