Medici di famiglia, perché dovremmo difenderli
Difendere l’autonomia dei medici di famiglia e fare di tutto per aumentarne il numero dovrebbe essere un impegno costante del governo e un punto di principio per ogni cittadino. Eppure, con il passare degli anni il numero dei medici di famiglia è diminuito enormemente e troppo spesso i pazienti non si rendono conto della mole di adempimenti burocratici alla quale i medici di medicina generale sono sottoposti. Il risultato è che l’attrattività di questo mestiere, come quella dei medici dell’emergenza, sta rapidamente evaporando e sono sempre più gli italiani che restano senza il medico di famiglia.
I bandi
Proprio in queste settimane la Campania ha bandito un corso di formazione per medici di medicina generale. Un corso che potrebbe portare una boccata d’ossigeno ad un sistema ormai asfittico, ma che rischia di essere annoverato tra le occasioni sciupate. Lo scorso anno, infatti, delle borse disponibili in Campania ne sono state assegnate poco più della metà, un vuoto legato tristemente alla carenza di candidati. Non si creda però che la mancanza di medici di famiglia sia un problema solo del Sud Italia, anche al Nord la medicina generale è costretta a fare i conti con numeri esigui e tante difficoltà.
Convezione
Una delle battaglie che negli ultimi tempi viene portata avanti dai medici di famiglia è quella per conservare il rapporto di convenzionamento con il Sistema sanitario nazionale. Un rapporto lavorativo che consente alla medicina di famiglia di essere efficiente e proattiva, di rispondere – insomma – ai tanti problemi di ogni giorno in modo efficace. Esempio lampante è stato il Covid, periodo durante il quale nonostante lo tsunami di richieste di assistenza i medici di famiglia sono riusciti a salvare una situazione altrimenti disperata. Difendere quest’istituzione, insomma, dovrebbe essere interesse di tutti. Perché è vero che a prima vista in altri Paesi tutto funziona meglio, ma è anche vero che a guardar bene poi non è tutto oro ciò che, oltre confine, luccica.