Istituita la giornata dei medici vittime del Covid
L’Italia celebrerà i medici vittime del Covid. A stabilirlo è il Disegno di legge, approvato in via definitiva all’unanimità da parte della Commissione Affari Costituzionali del Senato, che istituisce la giornata per il 20 febbraio di ogni anno. Un modo per non dimenticare quanti se ne sono andati nel corso della lotta a questo virus. Ad oggi sono 186 gli odontoiatri e i medici vittime del Covid. Per il presidente della Fnomceo, la Federazione degli Ordini dei Medici, Filippo Anelli: «L’iniziativa di dedicare una giornata ai professionisti sanitari vittime del Covid, a quelli che si sono contagiati sul lavoro – e sono ormai 43.618 – ma anche a tutti i professionisti che con abnegazione e spirito di sacrificio hanno contributo a gestire l’emergenza merita il nostro plauso».
LO STRISCIONE
Intanto a Napoli è comparso nei giorni scorsi uno striscione che ha fatto ben presto il giro del web. Non un’iniziativa organizzata, piuttosto un moto personale con il quale un bar di una zona popolare della città ha voluto ringraziare i sanitari. «Medici ed infermieri – c’è scritto a caratteri cubitali – siete l’orgoglio della città». Uno striscione costato poche decine di euro, ma con un valore inestimabile per quanti sono da mesi in prima linea. Anche per le famiglie dei medici vittime del Covid che stanno vivendo un incubo nell’incubo. Tanto che ad intervenire, per ringraziare a nome di un’intera categoria, è stato il presidente dell’Ordine dei Medici Silvestro Scotti. «Più di mille parole, lo striscione esposto in piazza Carlo III è servito a dare un po’ di forza in più a chi combatte in prima linea contro il Covid. Lo dico a nome mio, ma soprattutto riportando il contenuto di centinaia di messaggi e telefonate che ho ricevuto tra ieri ed oggi di colleghi che mi hanno chiesto di corrispondere questo sentimento di gratitudine. Un gesto ancor più importante – dice Scotti – perché spontaneo e genuino. È questo il solo spirito che può aiutarci ad affrontare le settimane e i mesi che verranno, uno spirito di unità e di solidarietà». Infine un appello: «I medici non siano anche martiri, le Istituzioni tengano sempre come priorità quella di fornire loro gli strumenti essenziali per proteggersi dal contagio e si creino le condizioni migliori per affrontare questa guerra».
I CASI
A preoccupare i sanitari, e non solo loro, è il numero di casi. Stando all’ultimo bollettino dell’Unità di Crisi Regionale sono 3.888 i nuovi positivi al coronavirus in Campania a fronte di 19.568 tamponi analizzati. Il 4 novembre erano stati 4.181 dopo le analisi di 21.684 tamponi, cifra mai raggiunta per la Campania e che è diventata il nuovo record negativo da inizio pandemia. Un contesto estremante caldo, nel quale l’unica regola valida è quella di essere estremamente prudenti e restare a casa il più possibile per evitare i rischi di un contagio.