Green pass, l’Italia valuta il modello alla francese
Il green pass potrebbe diventare presto anche in Italia il modo con il quale imprimere una svolta decisiva alla campagna vaccinale. A quanto pare il “modello alla francese”, che non obbliga alla vaccinazione, ma che di fatto lega al green pass la possibilità di accedere ad ogni ambito della vita sociale, è la strada che la politica sta valutando. Se così fosse, si punterebbe di fatto ad un obbligo indiretto della vaccinazione, anche se già oggi al green pass sono legati eventi, accesso agli stadi o ad esempio matrimoni. A parlare di green pass alla francese è stato tra gli altri Pierpaolo Sileri, sottosegretario alla salute, intervistato da Il Messaggero. «Pensiamo alle discoteche – esemplifica -, se concedessimo ai locali di aprire per i clienti con il green pass, avremmo la corsa di chi ha tra i 18 e i 40 anni a vaccinarsi». Perché «il green pass oggi è un mezzo per non tornare indietro quando i contagi saranno più elevati».
CONTAGI
Intanto, in Italia si registra in questi giorni un balzo in avanti dei casi di contagio, con un ritmo di crescita del 70% in una settimana, secondo i calcoli del fisico Giorgio Parisi. «E’ chiaro – ha detto – che è in atto un cambiamento molto forte». L’epidemia di Covid-19 in Italia corre a grandi passi sotto la spinta della variante Delta e anche i decessi segnano un leggero aumento. La scommessa è non rallentare il ritmo delle vaccinazioni nemmeno durante l’estate per ridurre al massimo ricoveri e decessi. A descrivere l’impennata dei casi sono i dati del ministero della Salute, che segnalano in 24 ore un aumento di casi positivi da 888 a 1.534: una differenza che si spiega facilmente considerando che anche i test, fra molecolari e antigenici rapidi, sono aumentati in 24 ore dai 73.571 di lunedì 12 luglio, dovuti al rallentamento che di solito avviene nel fine settimana, a 192.543. Di conseguenza il tasso di positività è sceso dall’1,21% allo 0,8% facendo il rapporto fra il totale dei casi e quello dei test. In un giorno i decessi sono aumentati da 13 a 20, mentre si registra un lieve calo dei ricoveri nei reparti ordinari: sono 1.128, ossia 21 in meno rispetto al giorno prima. Sostanzialmente stazionaria la situazione dei ricoveri nelle unità di terapia intensiva, dove il totale dei pazienti è 157: uno in meno nel saldo tra entrate e uscite. Gli ingressi giornalieri sono aumentati in 24 ore da 4 a 7. Tornano a salire anche i nuovi casi giornalieri registrati nelle regioni. L’incremento maggiore è avvenuto in Veneto, con 254 nuovi casi, seguito da Lombardia (241), Sicilia (174), Lazio (166) e Campania (136).