Epatite C, 200mila casi In Italia: la campagna per i “sommersi”
“Aiutaci a cancellare l’epatite C!” recita lo spot della Campagna Sociale per l’eliminazione dell’epatite C realizzata in occasione della Giornata Mondiale delle epatiti che cade il 28 luglio. L’iniziativa è stata presentata questa mattina in Senato, promossa da Simit – Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali con Aisf – Associazione Italiana per lo Studio del Fegato, e con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri e del Ministero della Salute. Il virus dell’epatite C (Hcv) colpisce il fegato, oggi le cure consentono di eliminare il virus in circa il 97% dei casi trattati. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha posto l’obiettivo di eliminazione l’infezione da Hcv entro il 2030. Il nostro Paese, grazie alle politiche di accesso al trattamento introdotte dall’Aifa, raggiungerà l’obiettivo dell’Oms della riduzione del 65% della mortalità Hcv correlata nel 2022. Inoltre l’Italia, secondo le ultime analisi condotte dal Center Disease Analysis (Usa), si colloca tra i 12 Paesi avviati positivamente verso il traguardo dell’Oms dell’eliminazione dell’infezione da Hcv entro il 2030, a patto di mantenere alto il numero degli individui trattati.
Epatite C, i casi sommersi
In Italia risultavano a fine giugno oltre 185mila trattamenti avviati e nella stragrande maggioranza già conclusi con successo. Tuttavia, considerando l’alta prevalenza di Hcv nella popolazione generale in Italia, per aumentare la diagnosi e il trattamento delle persone infette è indispensabile far emergere il ‘sommerso’ nelle categorie maggiormente a rischio. Una particolare attenzione va dedicata a soggetti con fattori di rischio per esposizione al virus dell’epatite C (trasfusione di derivati del plasma prima degli anni ’90, storia di chirurgia maggiore, storia di iniezioni con siringhe di vetro non monouso, portatori di tatuaggi e/o piercing, etc), ed a popolazioni a rischio, come coloro che frequentano i Servizi per le dipendenze (SerD) o la popolazione carceraria, per i quali bisogna istituire dei programmi specifici di screening e di terapia.
La campagna di sensibilizzazione
Dalla scoperta del virus nel 1989, l’epatite C in Italia ha causato oltre 100mila morti, per cirrosi epatica o tumori del fegato. Dopo 30 anni, in Italia vi sono ancora 200mila persone stimate con infezione da Hcv. Oggi grazie alla ricerca il virus può essere sconfitto in poche settimane con una terapia per bocca semplice e non tossica. Lo spot che andrà in onda su tutte le emittenti radio e TV della RAI invita a rivolgersi al proprio medico, perchè l’epatite C è un rischio quotidiano e accorcia la vita. Infatti l’obiettivo della campagna, che ha tra i partner anche Ferrovie dello Stato Italiane, è quello di raggiungere i casi ‘sommersi’ che secondo le stime sarebbero tra le 100mila e le 350mila persone e che avrebbero a disposizione una terapia gratuita e della durata di poche settimane.