Disturbi gastrointestinali funzionali: “serve maggiore consapevolezza”
In tutto il mondo i disturbi gastrointestinali funzionali hanno un’incidenza del 40%, inficiano sulla qualità della vita dei pazienti e richiedono il ricorso all’assistenza sanitaria. La Rome Foundation ha presentato i risultati dello studio epidemiologico mondiale su prevalenza e onere di 22 disturbi gastrointestinali funzionali (DFGI), anche noti come disturbi delle interazioni tra intestino e cervello (DIIC). Una Ricerca che è stata condotta in 33 Paesi e 6 continenti, tramite interviste personali e indagini su internet, e che ha permesso la creazione di una banca dati di oltre 73.000 intervistati.
Lo studio, pubblicato sulla rivista Gastroenterology, è stato avviato dal dottor Ami Sperber, membro del Consiglio di Amministrazione della Rome Foundation, con la collaborazione del professor Enrico Stefano Corazziari, Senior Consultant di Gastroenterologia Clinica in Humanitas, principale ricercatore per lo studio in Italia. I dati epidemiologici preliminari dello studio sono stati anche esposti all’ultimo Congresso sui Disordini Cronici Gastrointestinali, indetto da ANEMGI-Onlus.
Disturbi gastrointestinali funzionali. I numeri
“Lo studio ci fornisce dati affidabili all’avanguardia sulla prevalenza e l’impatto dei disturbi gastrointestinali funzionali nel nostro paese e su come questi si confrontino con altri paesi. I risultati in Italia confermano la necessità di aumentare la consapevolezza di queste condizioni e la loro rilevanza con i medici e i responsabili delle politiche sanitarie. Contribuiranno inoltre a stabilire le esigenze di ulteriori ricerche e di assegnazione delle risorse”, ha spiegato il professor Corazziari.
I risultati della Ricerca, la prima multinazionale su larga scala su onere e prevalenza dei disturbi gastrointestinali funzionali, infatti, mostrano un’incidenza del 40% a livello mondiale e si associano a fattori come genere, età, stile di vita e fattori psicosociali.
Gli esperti sottolineano l’importanza di andare avanti nella Ricerca sulle malattie funzionali gastrointestinali, nell’ottica di una completa comprensione delle conseguenze che provocano, sia sul piano della qualità di vita individuale dei pazienti, sia sull’impatto economico di questi disturbi sui sistemi sanitari internazionali.