Dengue, in Perù dichiarato lo stato d’emergenza
Sempre più spesso siamo stati costretti ad occuparci di febbre dengue, torniamo a farlo (nostro malgrado) sulla scorta delle decisioni assunte dal governo del Perù, che a causa di questa malattia ha dichiarato lo stato di emergenza sanitaria. Presieduto dalla presidente Dina Boluarte, il consiglio dei ministri ha deliberato questa decisione per affrontare l’epidemia che attualmente coinvolge 20 delle 24 regioni del Perù.
L’emergenza
La situazione attuale evidenzia un’allarmante crescita dei casi, con un totale di 24.981 contagi registrati. Il ministro della Salute, Casar Vasquez, ha rimarcato la dimensione della crisi, spiegando che oltre l’83% del territorio del paese è coinvolto nella lotta contro la malattia. Il decreto di emergenza permetterà un utilizzo più flessibile del bilancio pubblico per contrastare la diffusione della Dengue, una misura cruciale per proteggere la popolazione.
Aumento dei casi
I dati del ministero della Salute mostrano un incremento dei casi del 100% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, passando da 12.624 a 24.981 casi. Inoltre, il numero dei decessi legati alla Dengue è già salito a 32 rispetto ai 18 dell’anno scorso. Questa epidemia non riguarda solo il Perù, ma anche paesi confinanti come l’Argentina e il Brasile, che stanno vivendo un’esplosione simile di casi e decessi. È evidente che la situazione richiede azioni immediate e coordinate.
Nessun allarme
La Dengue è una malattia virale trasmessa dalle zanzare Aedes aegypti, che può causare sintomi gravi come febbre alta, dolori muscolari e articolari, e eruzioni cutanee. Nei casi più estremi, può portare a emorragie interne e persino alla morte. È cruciale ribadire che in Italia (benché in passato si siano registrati alcuni casi) e in Europa non c’è alcun allarme, benché anche il governo italiano abbia di recente intensificato i controlli.