Dai giocattoli alle bottiglie, le microplastiche aumentano il rischio di obesità e non solo
Gli inquinanti agiscono come interferenti endocrini: aumentano il rischio di malattie metaboliche e non solo. Aumentano il rischio di obesità e producono effetti a livello dell’intestino. Lo ha ribadito Amalia Gastaldelli, Direttore di Ricerca Unità di Rischio Cardiometabolico, Istituto di Fisiologia Clinica, CNR di Pisa, durante il suo intervento nella prima giornata del Congresso Nazionale della Società Italiana di Diabetologia in corso a Rimini. Ci sono ormai dati evidenti – ha sottolineato la prof.ssa. Gli inquinanti interferiscono sulle funzioni del fegato. Quest’ultimo é un organo importantissimo. Se fino ad oggi la maggior parte degli studi si sono concentrati sugli inquinanti persistenti, come ad esempio le diossine, esistono anche gli inquinanti non persistenti, presenti nelle plastiche, quindi nei giocattoli, nei cosmetici, nelle bottiglie dell’acqua. Possono sembrare apparentemente oggetti innocui, ma le microplastiche sono legate a un maggiore rischio di malattie anche cardiovascolari.
Dalle bottiglie ai giocattoli: i rischi delle microplastiche
“Le microplastiche più piccole di 20 µm – ha spiegato l’esperta – aumentano il rischio di sviluppare malattie endocrine e cardiometaboliche come obesità, steatosi epatica non alcolica, diabete, ipertensione, aterosclerosi, malattia coronarica, malattia renale cronica e disfunzione tiroidea. Più lunga è l’esposizione (ad esempio prenatale o durante l’infanzia) maggiore è il rischio”. Oggi sappiamo con certezza che l’esposizione umana all’inquinamento da microplastica ha conseguenze significative e potenziali danni per l’uomo.
“La Società Italiana di Diabetologia – ha osservato il prof. Massimo Federici introducendo il dibattito – si occupa della crescita culturale di chi si dovrà occupare della persona che vive con il diabete nei prossimi anni. Al contempo è impegnata nel contesto sociale e politico per far comprendere quali siano i problemi della persona che vive con il diabete e come poterla aiutare. Interessanti a questo proposito sono i risultati del simposio dedicato all’ambiente come minaccia per il diabete e del diabete come minaccia per l’ambiente che ha aperto il congresso, in cui grande rilievo hanno avuto i problemi che legano l’inquinamento al decorso della malattia, sia dal punto di vista patologico, sia dal punto di vista dei costi sociali della malattia. Importante anche il rapporto tra psiche e diabete, in particolare riguardo la depressione, che può essere una complicanza della malattia. Parleremo nei prossimi giorni anche di aspetti clinici, riguardanti sia la chirurgia, sia i nuovi farmaci a disposizione”.