Creme solari: sì alle ecocompatibili per il pianeta e per la pelle
Un progetto di legge bandisce la vendita e il consumo di creme solari contenenti due ingredienti tossici per il Reef: l’oxybenzone e l’octinoxate (presente nella maggior parte delle creme). A proporlo per prime sono state le Hawaii, seguite poi dall’Isola di Aruba e quella di Palau, a est delle Filippine. Uno stop obbligato per via dell’allarmante situazione della Grande Barriera Corallina dell’Australia che negli ultimi 30 anni ha perso quasi metà dei suoi coralli. Secondo i dati riportati nel manuale “Salviamo il mare e gli oceani” di Agnès Vandewiele (Slow Food Editore), il 25% delle barriere coralline del mondo è già distrutto e il 75% è in pericolo. Tra le cause ci sono anche le creme con i filtri solari, come è stato dimostrato da uno studio dell’Università della Florida su Archives of Environmental Contamination and Toxicology, dove un gruppo di ricercatori alcuni anni fa ha dimostrato che l’oxybenzone (che si trova nelle creme solari più diffuse) è tossico per lo sviluppo dei coralli e aumenta la loro tendenza allo sbiancamento. Non solo, queste sostanze non fanno bene neppure alla pelle delle persone. Uno studio recentissimo commissionato dalla Food and Drug Administration ad un gruppo di dermatologi americani dimostra come attraverso l’utilizzo di filtri chimicia alcune sostanze penetrino nel sangue. Queste sostanze sono sotto osservazione come disturbatori endocrini, sia per la fauna marina che per gli umani. Lo studio è stato pubblicato su Jama. In altre parole scegliere solari ecocompatibili fa bene al pianeta e alla nostra pelle. Sono ormai tantissime le aziende cosmetiche che hanno formulato oli e creme solari ecosostenibili di nuova generazione che utilizzano ingredienti facilmente biodegradabili e rispettano l’ambiente acquatico.