Covid, per viaggiare tamponi anche ai vaccinati
Con il costante aumento dei contagi, l’avanzare della variante Omicron e tutti i timori legati ad una nuova violenta ondata di Covid, era nell’aria che ci sarebbe stata da parte del Governo una nuova stretta sugli spostamenti. L’inasprimento delle misure di controllo è arrivato ieri, con un’ordinanza a firma del ministro Roberto Speranza. Del resto già nelle ore precedenti si era definito di prorogare lo stato di emergenza per iniziare a programmare l’uscita dalla fase eccezionale e l’ingresso in una nuova fase di “convivenza” con il virus.
TAMPONI
Tornando alle novità introdotte da Speranza per chi si muove verso l’Italia, la nuova ordinanza impone una stretta a tutti i viaggiatori (anche UE) con quarantena di cinque giorni per i non vaccinati e tampone obbligatorio per gli immunizzati. Scelta che non ha mancato di provocare l’irritazione degli altri paesi dell’unione. In particolare, chi sceglie di venire in Italia (a partire dal 16 dicembre sino al 31 gennaio) dovrà avere con se, oltre al Green Pass e anche se vaccinato o guarito, un tampone molecolare negativo effettuato entro le 48 ore o antigenico entro le 24 ore. Per i non vaccinati oltre al tampone è prevista una quarantena di 5 giorni. Restano in piedi anche il Super Green pass e tutte le misure che hanno scandito negli ultimi due anni la vita “limitata”, ma dicerto più sicura, degli italiani. Figliuolo continua a operare da commissario straordinario, anche se acquista anche il ruolo di capo del Comitato operativo del vertice interforze. Ma la transizione è avviata: il decreto prevede che con ordinanze si inizi a riorganizzare tutta la struttura di mobilitazione sanitaria, per preparare la via al ritorno alla gestione “ordinaria” e avere a marzo la possibilità di non prorogare più lo stato emergenziale.
PLF
Resta obbligatorio anche il Passenger Locator Form (PLF), vale a dire il modulo utilizzato dalle Autorità Sanitarie per facilitare il tracciamento dei contatti nel caso in cui i passeggeri dovesse risultare positivo al Covid. Le informazioni fornite nei PLF possono essere utilizzate dall’Autorità Sanitarie dei Paesi di destinazione al fine di poter contattare rapidamente i passeggeri, con l’obiettivo di proteggere la loro salute e quella dei loro contatti, oltre che a prevenire l’ulteriore diffusione di malattie. I PLF sono quindi uno fondamentale strumento a tutela della salute sia individuale che collettiva. I Paesi che richiedono la compilazione dei PLF, attualmente utilizzano moduli cartacei o PLF digitali online. Esiste un sito web per promuovere l’utilizzo di un unico modulo digitale europeo – EU digital Passenger Locator Form (dPLF), con lo scopo di facilitare l’uso dei PLF nella risposta a minacce sanitarie transfrontaliere. Questo formato digitale permette una più facile e rapida raccolta e scambio di dati, rendendo la ricerca di contatti più efficace ed efficiente a contrastare la diffusione del Covid.