Covid, alto il rischio di un danno ai reni
Il Covid può essere molto pericoloso per i reni, anche di persone del tutto sane. A dimostrarlo sono le indagini svolte su un ampio campione di pazienti deceduti a causa del virus, che hanno mostrato un danno renale acuto in un paziente su quattro.Ciò che è bene sapere è che il rischio prosegue anche nel periodo di convalescenza, dimostrando ancora una volta tutta la pericolosità di un virus che conosciamo ancora molto poco. Si parla in questo caso di “long Covid”, che a quanto pare si sta dimostrando estremamente dannoso per i reni. Il virus può infettare direttamente le cellule renali e causare danni cellulari ai soggetti con funzione renale normale prima della infezione. L’impatto della pandemia sui reni è uno dei temi al centro di NefroFocus, il convegno che si terrà a Roma il 25 e 26 marzo, a ridosso della Giornata Mondiale del Rene che si celebra il 10 marzo. All’inizio del 2020, i medici di Wuhan in Cina avevano segnalato insufficienza renale acuta legata all’infezione da Sars-CoV-2 nei pazienti. A distanza di 2 anni, gli studi hanno mostrato che questa compare in una quota tra il 24 e il 57% dei ricoverati per Covid-19, ma può arrivare anche all’80% tra chi necessita di terapia intensiva.
RISPOSTA INFIAMMATORIA
Dal report dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) su un campione di circa 7.900 deceduti per Covid, il 24,9% riportava un danno renale acuto. Le cause di questi danni sono dovute sia a effetti diretti che indiretti. «Il virus – spiega Massimo Morosetti, presidente Fondazione Italiana del Rene (FIR) e direttore UOC Nefrologia dell’Ospedale Grassi di Roma – provoca sui reni un effetto indiretto, determinato dalla risposta infiammatoria diffusa che provoca la liberazione di mediatori dell’infiammazione nel sangue, il cui accumulo è tossico per reni». Ma il Sars-Cov-2 arriva anche direttamente nei reni che abbondano di recettori ACE2, porta d’ingresso del virus nelle cellule. «Le ultime evidenze – prosegue – mostrano che il virus può infettare direttamente le cellule renali e causare un processo di fibrosi». L’infiammazione, inoltre, può persistere per mesi. Una recente ricerca su 89.000 veterani statunitensi mostra un calo del 50% delle funzioni renali, in molti casi fino a un anno dopo l’infezione da Sars-Cov-2