Capodanno a rischio a causa del Covid
Fuochi d’artificio e alcol, sono questi i timori dei medici che trascorreranno la notte di capodanno in prima linea. Un timore che si ripete anno dopo anno, ma che questa volta ha a che fare anche con un virus che ha cambiato le carte in tavola. Secondo i medici il pericolo fuochi è più che mai concreto, mentre potrebbe essere ridotto il pericolo di abuso di alcol da parte dei minori. Andiamo con ordine. Negli ultimi dieci anni i pronto soccorso di tutta italia hanno visto un’inversione di tendenza: meno traumi per fuochi ed esplosioni, aumento esponenziale dei giovanissimi in coma etilico. Questo perché discoteche e locali hanno spinto sull’acceleratore, puntando su party senza regole e con minori pronti a sfidarsi alle gare più assurde pur di inseguire lo sballo e mostrarlo sui social.
UN ANNO DIVERSO
In questo senso il capodanno che ci accingiamo a vivere sarà del tutto diverso. Quest’anno, causa Covid, le discoteche saranno chiuse e non saranno possibili neanche le feste in appartamenti privati. Dunque, la maggior parte dei giovanissimi trascorrerà il capodanno a casa, probabilmente in famiglia. Sotto il controllo dei genitori ci sarà comunque qualche brindisi, ma è molto difficile che si possa arrivare ai livelli di guardia degli ultimi dieci anni. A farla da padrone sarà certamente il vino e qualche bicchiere di spumante, non ci saranno invece i superalcolici, che sono la parte più rilevante del problema. Insomma, se può esserci un lato positivo a questa situazione fatta di restrizioni è proprio questo: meno rischi per i giovanissimi e un capodanno che, si spera, potrà passare senza corse in pronto soccorso a causa dell’abuso di alcol.
BOMBA COVID
Preoccupazione c’è invece da parte degli esperti, vale a dire medici e forze dell’ordine, per quello che potrà accadere a causa dei fuchi pirotecnici. Il timore è che per gettarsi alle spalle un anno di frustrazioni e paure in molte case si possa esagerare nel “festeggiare” proprio con i classi “botti”. Un rischio molto concreto soprattutto nei territori più avvezzi per tradizione all’uso di fuochi, spesso anche illegali. Ad alzare la soglia di rischio c’è anche l’impossibilità di uscire di casa per far esplodere i petardi. Un vero e proprio allarme riguarda quella che ha preso il nome di “bomba Covid”. Una bomba pericolosissima, perché viene utilizzato materiale esplodente diverso a seconda di chi la produce, ha una miccia cortissima e fa solo tanto rumore, un forte botto ma nessun gioco di colori o altro. Un botto che in mani inesperte può essere anche letale.