Rapporto Ambrosetti: solo prevenzione può garantire sostenibilità dei sistemi sanitari UE
I governi degli Stati membri dell’UE hanno presentato i piani fiscali-strutturali di medio termine per i prossimi 4-7 anni alla Commissione Europea, il termine di scadenza era il 20 settembre. Gli esperti, però, chiedono un cambio di rotta. Questo momento critico rappresenta un’opportunità unica per riconoscere la sanità, e in particolare la prevenzione, come un investimento per la sicurezza economica e sociale, in linea con i requisiti del New Economic Governance Framework (NEGF) e seguendo l’esempio di quanto già fatto per la difesa e la transizione verde e digitale. Incorporare la prevenzione sanitaria, come l’immunizzazione, nelle politiche fiscali degli Stati membri dell’UE è necessario per garantire la sostenibilità economica dei sistemi sanitari, di assistenza sociale e previdenziali, secondo un nuovo rapporto di The European House – Ambrosetti, sostenuto da IFPMA e Vaccines Europe.
La prevenzione sanitaria non solo si traduce in un aumento dell’aspettativa di vita e in un miglioramento della qualità della vita, ma offre anche vantaggi economici, come risparmi nella spesa sanitaria e un aumento della produttività dei lavoratori, sostenendo così la crescita economica, sociale e la resilienza del sistema-Paese.
«In un contesto caratterizzato da una popolazione in invecchiamento e da una lenta crescita economica, il valore della prevenzione è inestimabile», ha dichiarato il Prof. Walter Ricciardi, Presidente della Mission Board on Vaccination in Europe e della Mission Board on Cancer della Commissione Europea, e consulente di questa iniziativa. «Poiché i sistemi sanitari europei affrontano una pressione crescente dovuta all’aumento della popolazione anziana e alla crescente domanda di servizi medici, le misure preventive, tra cui l’immunizzazione, possono aiutare a mitigare queste sfide. Riducendo la prevalenza delle malattie ed evitando costosi trattamenti, la prevenzione svolge un ruolo cruciale nel mantenere la sostenibilità a lungo termine dei sistemi sanitari, di assistenza sociale e previdenziali».
«In uno scenario di maggiori vincoli di bilancio, la riforma delle regole fiscali dell’UE, contrassegnata dal varo del New Economic Governance Framework (NEGF), offre agli Stati membri l’opportunità di aumentare gli investimenti nella prevenzione sanitaria», ha dichiarato il Prof. Massimo Bordignon, Membro dell’European Fiscal Board e consulente di questa iniziativa. «Secondo le nuove regole, l’investimento (‘spesa favorevole alla crescita’) è ora implicitamente definito in termini economici, il che significa che comporta costi oggi, ma potrebbe ridurre le spese future e promuovere la crescita. Investire nella prevenzione, in particolare nell’immunizzazione, si allinea bene a questa definizione, poiché non solo migliora la produttività grazie a una popolazione più sana, ma riduce anche le spese future diminuendo il fabbisogno complessivo di salute della popolazione».
«È imperativo riconoscere che l’attuale permacrisi deve essere affrontata e superata con soluzioni concrete. In questo contesto, integrare la prevenzione sanitaria – e in particolare l’immunizzazione – nelle strategie fiscali degli Stati membri dell’UE è fondamentale per promuovere la sostenibilità economica dei sistemi sanitari, di assistenza sociale e previdenziali. Gli Stati membri devono cogliere questo momento per promuovere e attuare questa opportunità nei loro piani fiscali-strutturali», ha affermato Elisa Milani, Senior Consultant, Healthcare Area, The European House – Ambrosetti.
«Il rapporto di oggi è un ulteriore promemoria del fatto che l’immunizzazione deve essere un pilastro dei programmi di prevenzione sanitaria, migliorando la salute e la longevità complessiva – oltre a offrire vantaggi economici reali ai Paesi di tutto il mondo. Sostiene anche la recente ricerca che dimostra che i programmi di immunizzazione degli adulti restituiscono un valore pari a fino a 19 volte il loro investimento iniziale, mostrando ancora una volta che dobbiamo considerare l’investimento nei vaccini come centrale per un approccio più preventivo alla salute», ha dichiarato Laetitia Bigger, Direttrice, Vaccines Policy, IFPMA.
«Abbiamo bisogno di un cambiamento di paradigma verso un modello sanitario basato sulla prevenzione. Nonostante il colossale ritorno sull’investimento che l’immunizzazione continua a dimostrare, in quasi l’80% degli Stati membri dell’UE solo lo 0,5% dei budget sanitari è dedicato all’immunizzazione. La prevenzione, come l’immunizzazione, deve essere al centro della costruzione di sistemi sanitari più resilienti e sostenibili, fungendo da potente strumento che previene le malattie, salva vite, fa risparmiare risorse e contribuisce a una crescita forte e a comunità solide», ha affermato Sibilia Quilici, Direttore Esecutivo di Vaccines Europe.