«Il mieloma multiplo è un tumore del sangue che colpisce delle cellule particolare, che si chiamano “plasmacellule”. Queste hanno normalmente il compito di difenderci dalle infezioni, perché producono anticorpi. Per motivi che oggi ancora non conosciamo, può capitare che queste cellule impazziscano e inizino a produrre una grande quantità di anticorpi senza alcuna ragione. Questi anticorpi, muovendosi nell’organismo iniziano a creare danni, mentre queste plasmacellule iniziano a moltiplicarsi senza controllo». Lo ha spiegato ai microfoni di Radio Kiss Cirino Botta, professore associato di Ematologia all’Università di Palermo. Intervenuto per le Pillole di Salute – volute e prodotte dal Network Editoriale PreSa – il professor Botta ha spiegato che la malattia ha origine nel midollo osseo.
Aumento delle diagnosi
«Una malattia – ha detto – che può essere considerata rara, visto che colpisce 1 individuo su 100.000», ma che vede sempre più aumentare le diagnosi. «Il fatto che le plasmacellule si moltiplicano all’interno espone i pazienti al rischio fratture delle ossa lunghe. Inoltre, i pazienti possono andare verso l’insufficienza renale e altri problemi molto seri». Quanto alla diagnosi, esistono delle condizioni predisponenti. Quindi, tramite una elettroforesi, c’è la possibilità di scoprire la malattia in anticipo e seguire i pazienti, evitando che si producano danni d’organo. Fortunatamente, contro il mieloma multiplo oggi ci sono molte terapie efficaci.
Nuove terapie per il mieloma multiplo
«Nel corso degli ultimi 20 anni – ha detto Botta – abbiamo registrato un aumento esponenziale delle terapie disponibili. Negli anni passati chi era affetto da un mieloma multiplo attivo e in uno stadio avanzato aveva un’aspettativa di vita che si attestava attorno ai 48 mesi, oggi siamo molto oltre i 15 anni. Considerando che la malattia insorge di solito oltre i 70 anni, possiamo dire che le nuove terapie ci consentono di avvicinarci molto alla normale aspettativa di vita, arrivando a quella che si chiama cura funzionale». Altra buona notizia è che molte altre terapie innovative sono in arrivo: «Farmaci b-specifici, anticorpi monoclonali coniugati, CAR-T».
Dialogo medico paziente
Ma nulla può essere efficace senza un dialogo efficace tra medico e paziente, unico strumento che può garantire una vera compliance. «Il dialogo con è essenziale – dice Botta – il paziente deve potersi fidare del medico, comprendere che le terap anche quelle complicate, sono tutte per il suo bene. Il beneficio a lungo termine ha come prezzo quello della necessità di fare qualche sacrificio e dedicare il tempo che serve alle terapie. Fortunatamente, non si tratta più di chemioterapici e quindi gli effetti collaterali sono molto minori che in passato».
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