Un regalo sospeso per i piccoli pazienti della Federico II
Un giorno di festa e divertimento tra i piccoli pazienti ricoverati presso la Chirurgia Pediatrica del Policlinico Federico II, guidata dal professor Ciro Esposito. UNICEF Italia ha infatti consegnato a tutti i bimbi ricoverati degli speciali kit da gioco Clementoni. «L’iniziativa nasce dalla collaborazione tra UNICEF Italia e Clementoni- ricorda la presidente UNICEF Campania Emilia Narciso – ed è fortemente voluta dai giovani impegnati nel volontariato. La Clementoni ha consentito una “doppia solidarietà”: il contributo economico del cosiddetto regalo sospeso ha infatti sostenuto i progetti UNICEF nel mondo e le valigette gioco sono state donate a più di 2000 bambini in Italia che si trovano in situazioni di particolare fragilità». Presso la Chirurgia Pediatrica Federico II, da poco nominata centro di riferimento regionale per la Chirurgia Mini-invasiva e Robotica Pediatrica, giungono pazienti con gravi malformazioni congenite, gastrointestinali, urinarie e toraciche, provenienti da altre regioni italiane e, negli ultimi anni, anche dall’Africa, proprio grazie al supporto dell’UNICEF.
L’IMPEGNO DELL’AZIENDA
Il professor Esposito ha voluto ringraziare la direzione aziendale «per aver sempre sostenuto e investito nella nostra chirurgia pediatrica, dotando la struttura di sale operatorie multimediali integrate, le più moderne esistenti oggi in Italia e di aver sempre mostrato grande attenzione per l’umanizzazione dei processi di accoglienza ed accessibilità dei piccoli pazienti e delle loro famiglie». E soddisfazione è stata espressa anche dalla stessa direttrice generale Anna Iervolino: «Condividiamo un momento di grande gioia e leggerezza per i bambini ricoverati presso la nostra chirurgia pediatrica. Ringrazio UNICEF per questa splendida iniziativa e ritengo che costruire delle sinergie a favore di pazienti più fragili sia importante per dare un segnale di ripresa, incoraggiamento e sostegno in questo periodo di grande complessità per le famiglie e per le reti relazionali». Anche alla fine i più felici sono stati proprio i bambini, che nonostante il peso di aver affrontare le cure possono almeno ritrovare parte del mondo che hanno lasciato a casa e giocare ritrovando un pizzico di spensieratezza.