Giornata dell’infanzia quasi 20 bambini al giorno uccisi per conflitti
Giornata dell’infanzia. Oggi, 20 novembre, si celebra il World’s Children Day, un’occasione per diffondere consapevolezza sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Era il 20 novembre del 1989 quando venne approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite la Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Rappresenta il trattato sui diritti umani maggiormente ratificato al mondo, con 196 Stati Parte. Nonostante le buone intenzioni, molti diritti sono negati. “Ratificando questo quadro giuridico internazionale, i leader del mondo hanno riconosciuto che tutti i bambini hanno diritti inalienabili. E hanno promesso che i governi avrebbero garantito la protezione e il rispetto di tali diritti”, ha ribadito Catherine Russell, Direttrice Generale dell’UNICEF
Giornata dell’infanzia. Conflitti responsabili dell’80% di tutti i bisogni umanitari
Secondo le Nazioni Unite, tra il 2005 e il 2022, almeno 120mila bambini sono stati uccisi o mutilati dalle guerre nel mondo, una media di quasi 20 al giorno. In tutto il mondo, gli attacchi indiscriminati ai civili continuano senza sosta. Più di 400 milioni di bambini vivono in aree di conflitto. Per rimarcare il diritto di ogni bambino a vivere in pace, l’UNICEF Italia lancia il brief “Bambini tra guerre ed emergenze dimenticate” con un focus su: Palestina/Israele, Haiti, Siria, Sudan, Ucraina e Yemen.
I conflitti sono responsabili dell’80% di tutti i bisogni umanitari e stanno interrompendo l’accesso ai beni di prima necessità, come il cibo e l’acqua, e condannano le persone alla povertà estrema. I bambini non iniziano i conflitti e non hanno il potere di fermarli, sottolinea Unicef. Hanno bisogno che tutti noi mettiamo la loro sicurezza in primo piano e che immaginiamo un futuro in cui siano in salute, vivano in sicurezza e istruiti.
Giornata dell’infanzia, monumenti di blu in Italia
L’UNICEF Italia e l’Associazione Nazionale Comuni Italiani – ANCI celebrano la Giornata Mondiale dell’Infanzia e dell’Adolescenza con l’iniziativa “Go Blue”. Si tratta di un gesto simbolico per sensibilizzare la cittadinanza sui diritti dei bambini. In occasione del 20 novembre o nei giorni seguenti della settimana, i Comuni sono invitati a illuminare di blu un monumento o un edificio rappresentativo della città. L’obiettivo è sensibilizzare tutti sui diritti dei bambini, delle bambine e degli adolescenti e rinnovare l’impegno delle Amministrazioni Comunali verso l’adozione di politiche che garantiscano l’attuazione della Convenzione ONU.
Non solo guerre
Unicef stima che oggi un bambino su cinque (400 milioni in totale) vivono o sono fuggiti da zone di conflitto. Molti sono stati feriti, uccisi o hanno subito violenza sessuale. Diversi bambini vengono reclutati da gruppi o forze armate. Molti di loro sono sfollati diverse volte, perdendo anni essenziali di istruzione e indebolendo i legami con le proprie comunità.
Le Nazioni Unite hanno verificato più di 315.000 gravi violazioni dei diritti dei bambini in aree in conflitto tra il 2005 e il 2022. Questi sono solo i casi verificati, per cui il numero reale delle violazioni è sicuramente molto più elevato.
Inoltre, altre crisi aggravano la situazione. Tra queste, l’aumento della povertà e delle disuguaglianze, le emergenze di sanità pubbliche e la crisi climatica globale.
Il cambiamento climatico, in particolare, è una minaccia esistenziale alla salute e al benessere dell’attuale e delle future generazioni di bambini. A livello globale, più di 1 miliardo di bambini attualmente vive in paesi che sono a rischio “estremamente alto” per gli impatti del cambiamento climatico. Questo significa che metà dei bambini del mondo potrebbe subire danni irreparabili a causa del continuo riscaldamento del nostro pianeta.