Tempo di lettura: 2 minutiTutti conosciamo l’importanza della prevenzione, ma nel concreto riuscire a programmare degli screening non è mai semplice. Ecco perché iniziative come quelle messe in campo dalla Federico II di Napoli sono particolarmente importanti. L’azienda ospedaliera federiciana anche quest’anno ha scelto di essere vicina ali cittadini (nella fattispecie alle donne) con visite e incontri informativi gratuiti. L’obiettivo è quello di avvicinare le signore ai servizi di prevenzione, in occasione della di una Open Week dedicata alla salute femminile. Non meraviglia che a promuovere l’evento ci sia l’Osservatorio Nazionale sulla Salute della Donna. La settimana è quella che va dal 16 al 22 aprile, ma attenzione: per la maggior parte dei servizi clinico-diagnostici offerti (consultabili cliccando QUI) è necessaria la prenotazione, fino ad esaurimento dei posti disponibili.
Azienda in rosa
Il direttore generale Vincenzo Viggiani spiega che il Policlinico Federico II è orgoglioso di far parte del network bollini rosa e anche per il biennio 2018-2019 l’Azienda ha ottenuto il massimo riconoscimento quale ospedale a misura di donna. Ogni anno accogliamo con grande piacere l’invito dell’Osservatorio ad aderire alla settimana dedicata alla salute femminile. Quest’anno, a maggior ragione, perché dopo l’esperienza dell’Atelier della Salute dello scorso settembre abbiamo scelto di continuare con appuntamenti periodici dedicati alla prevenzione delle malattie e alla promozione della salute. L’open-week per la salute della donna si colloca, quindi, in un progetto di più ampio respiro che vede coinvolte la Scuola di Medicina e Chirurgia e il Policlinico Federico II unite dal comune obiettivo di favorire l’adozione di sani stili di vita e l’avvicinamento dei cittadini campani alle pratiche di prevenzione»
I servizi offerti
Per l’area dedicata all’alimentazione sono previste visite di dietologia e nutrizione con esame bioimpedenziometrico e un incontro aperto a tutti gli interessati sulle linee guida per una sana e corretta alimentazione nella donna. Nell’area della diabetologia sono in programma visite per le donne in menopausa, per imparare a prevenire il diabete e le malattie metaboliche, e per le donne in gravidanza, per valutare e prevenire il rischio di diabete gestazionale. Grande attenzione sarà dedicata alle donne che affrontano un tumore, sia sotto il profilo dell’alimentazione e degli stili di vita, con visite e counselling dedicati, sia per l’area ginecologica, attraverso consulenze ginecologiche finalizzate alle preservazione della fertilità. Non mancheranno, nell’area della dermatologia, la visita e il controllo dei nei, e l’opportunità di effettuare importanti esami diagnostici quali l’ecografia senologica e la mammografia.
Sul lavoro
Particolare attenzione quest’anno sarà dedicata alla prevenzione del mobbing e delle molestie sul luogo di lavoro. Promotore dell’iniziativa è lo Sportello Rosa del Policlinico Federico II che renderà disponibili consulenze medico-psicologiche integrate per la valutazione dello stato di salute in rapporto alle condizioni di lavoro e che ha organizzato l’evento di apertura della Settimana sulla Salute della Donna, dal titolo: «La vita delle donne: conoscere, comprendere, cambiare Punti di vista a confronto per promuovere il benessere femminile». L’iniziativa, gratuita e aperta a tutti, è in programma lunedì 16 aprile, dalle ore 14.00 alle 18.00, nell’Aula Magna di Biotecnologie e prevede l’utilizzo della metodologia del Teatro-Forum, una delle tecniche del teatro dell’oppresso, nato in Brasile negli anni 70’, in cui il pubblico può intervenire per provare ad affrontare e risolvere i problemi messi in scena. In particolare, si cercherà di individuare soluzioni alle difficoltà che la donna, protagonista della performance, dal titolo: “La bella promozione”, incontrerà nel suo ambito lavorativo, caratterizzato da una situazione discriminatoria. Il pubblico potrà cambiare le sorti della protagonista e attraverso la partecipazione attiva contrastare lo sfruttamento delle donne nel mondo del lavoro.
Meningite, nuovo decesso in Campania. I medici: nessun allarme
News PresaA Napoli si torna a parlare di meningite. A scuotere l’opinione pubblica è la storia terribile di Luigi, strappato all’amore della sua famiglia a soli 16 anni. Il ragazzo è morto a causa di una violenta sepsi da meningococco, e per lunghe ore si è temuto che la stessa meningite avesse contagiato anche la sorella. La paura per la giovane donna è sparita solo dopo aver ottenuto il risultato degli esami: negativi. Ora però c’è da capire quale ceppo abbia contagiato luigi e comunque si deve avviare la dovuta profilassi per quanti sono stati a stretto contatto con lui.
Nessun allarme
Rispetto all’allarme che questa triste storia ha inevitabilmente creato, i medici rassicurano tutti. In Campania non è in corso un’epidemia. Stando alle statistiche sembrerebbe infatti che il numero dei contagi sia in linea con gli anni precedenti. Di diverso c’è il “caso Ischia” che quest’anno ha portato la Regione ad avviare una campagna gratuita di vaccinazioni per tutti coloro che sono entrati in contatto con pazienti deceduti per meningite. Moltissimi i cittadini dell’Isola Verde che hanno scelto di hanno scelto di aderire alla campagna vaccinale straordinaria promossa dall’ASL Napoli 2 Nord.
I sintomi
Da manuale: «i primi sintomi della meningite sono indipendenti dal germe che causa la malattia, e si manifestano in genere con dolori alle gambe e alle giunture, piedi e mani fredde ed un colorito della pelle alterato. In alcuni casi i sintomi possono essere scambiati con quelli di una normale influenza. I soggetti maggiormente a rischio di contagio sono i bambini, che frequentano luoghi chiusi come le aule della scuola e dove sono a stretto contatto l’uno con l’altro». Con lo svilupparsi della patologia, a circa 15-20 ore dal contagio, i sintomi della meningite si manifestano in modo più specifico con:
La profilassi
Consiste in un trattamento preventivo basato sulla somministrazione di farmaci antibiotici in grado di agire attivamente contro il meningococco (come la Rifampicina, il Ceftriaxone e la Ciprofloxacina). Le autorità sanitarie monitorano per una decina di giorni i soggetti a rischio (massimo periodo di incubazione della malattia). Nel caso in cui la malattia dovesse manifestarsi, sarà così possibile intervenire in maniera tempestiva con una terapia adeguata. Seppur vivamente consigliata, la profilassi antibiotica ha infatti un’ efficacia che si attesta attorno all’ 80% dei casi, quindi non scongiura con assoluta certezza la possibilità di contrarre la malattia. Generalmente, la profilassi non viene invece raccomandata in caso di contatto casuale o indiretto (come per esempio compagni di classe o di lavoro, o comunque ogni qualvolta non vi sia stata esposizione diretta alle secrezioni orali del malato).
Europa unita contro droghe e infezioni trasmissibili
Stili di vitaCocaina, MDMA e amfetamine sono le sostanze stimolanti illecite più diffuse in Europa. I livelli di consumo cambiano sul territorio, ma i livelli di purezza sono in crescita rispetto a dieci anni fa. Il dato emerge dalla Relazione europea sulla droga dell’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze (EMCDDA). “Questo settore del mercato delle sostanze illecite è diventato ancor più complesso, in considerazione della pronta disponibilità di nuovi stimolanti quali catinoni e fenetilamine”, si legge nel report. La relazione dello scorso anno metteva già in evidenza l’aumento di disponibilità e consumo di compresse di MDMA ad alto dosaggio, una tendenza confermata anche dai dati recenti. L’alto contenuto di MDMA trovato ad oggi nelle compresse sequestrate fa pensare che i produttori non abbiano alcuna difficoltà ad acquistare i precursori chimici necessari per fabbricare la sostanza. I dati sui sequestri sono chiari: l’ Europa rimane un produttore importante per il mercato globale dell’MDMA, una delle sostanze più utilizzate in discoteca per “sballarsi”, soprattutto tra i giovanissimi. Indicatori, come il monitoraggio delle acque reflue, i sequestri e i dati su prezzi e purezza, mostrerebbero la disponibilità di cocaina in crescita in alcune parti d’ Europa.
La cocaina è storicamente lo stimolante illecito più consumato in molti paesi, soprattutto nell’ Europa meridionale e occidentale. Lo confermano anche gli ultimi dati, con un aumento dei sequestri lungo le rotte di traffico consolidate di questa sostanza verso i principali mercati europei. Per contro, nell’Europa settentrionale e centrale, l’amfetamina e, in misura minore, la metamfetamina hanno un ruolo più predominante nel mercato della droga rispetto alla cocaina. Per quanto riguarda le amfetamine, alcune tendenze già emerse in
passato continuano a preoccupare, fra queste i cambiamenti di disponibilità di precursori e nei procedimenti di sintesi, l’espansione del mercato della metamfetamina e i livelli crescenti di assunzione per via parenterale (con iniezione) e dei danni legati.
I dati sulle nuove diagnosi di HIV dovute al consumo di sostanze iniettabili, hanno mostrato una flessione; ciò non significa tuttavia che non ci sia più da preoccuparsi. Sebbene sia il valore più basso da più di vent’anni a questa parte, le 1.233 nuove infezioni da HIV segnalate nel 2016 sono comunque un serio problema di sanità pubblica. A ciò si aggiungono i recenti focolai in alcune popolazioni vulnerabili e tra i consumatori che assumono stimolanti e nuove sostanze psicoattive per via parenterale.
Inoltre, rispetto ad altri gruppi, le infezioni trasmissibili per via ematica sono spesso diagnosticate più tardi tra i consumatori di droga per via parenterale, cosa che riduce le possibilità di un intervento efficace. La diagnosi tardiva dell’infezione da virus dell’epatite C si riscontra spesso in percentuali elevate tra i consumatori di droghe iniettabili. Negli ultimi anni, le possibilità di trattamento dell’epatite virale sono migliorate grazie all’avvento di una nuova generazione di farmaci altamente efficaci. “Il debellamento di questa malattia – sottolinea il rapporto – può ora essere visto come un’opportunità, oltre che una sfida, per gli operatori sanitari generici come anche per i servizi specializzati”.
Batteri resistenti agli antibiotici: incubo negli Stati Uniti
PrevenzioneHanno un’insolita resistenza a tutti o quasi gli antibiotici disponibili: sono i ‘batteri da incubo’ scoperti dai Centers for disease control (Cdc). Posseggono dei geni indistruttibili e ad oggi sono già 221 i casi portati alla luce nel 2017 dai test di laboratorio. Ma non è tutto: in 1 caso su 10 non c’erano sintomi nelle persone: in pratica significa che il batterio, difficile da trattare, potrebbe essersi diffuso in modo inosservato nelle strutture sanitarie.
Nonostante l’antibiotico-resistenza vari a livello geografico, rilevano i Cdc, è comunque presente in ogni stato americano: più di 23mila americani muoiono ogni anno per infezioni causate da batteri resistenti agli antibiotici, poco comuni o ‘armati’ di geni che li rendono insolitamente ‘immuni’ ai farmaci.
E i dati non sono confortanti: nel 25% dei campioni analizzati sono stati trovati geni che gli permettevano di diffondere la loro resistenza ad altri batteri. Il fenomeno desta preoccupazione tra la comunità scientifica, tanto che gli Stati Uniti hanno predisposto un nuovo piano d’azione aggressivo, in modo da contenerne la diffusione non appena venga rilevato un singolo caso nelle strutture sanitarie. Nel frattempo anche l’Europa si sta muovendo per prevenire i rischi del fenomeno in crescita negli ultimi anni.
Promuoviamo salute
Olanda. Non si butta niente: da cibi di scarto nuovi prodotti naturali
AlimentazioneDal pane raffermo si crea la birra e dalle bucce d’arancia il sapone. In Olanda il cibo che non viene venduto si ricicla con il progetto ‘Lo spreco è delizioso’, realizzato insieme all’Università di Wageningen. Già nella prima settimana le vendite registrate sono state più alte del previsto: circa 700 articoli nei primi sette giorni, il doppio dei prodotti biologici.
Prima era stata la volta della corsia del supermercato senza plastica, ora l’Olanda trova un’altra soluzione innovativa nella lotta contro sprechi e inquinamento. Con questo metodo di riutilizzo degli scarti alimentari, il governo olandese punta a dimezzare la quantità di cibo sprecato e diventare il primo paese europeo a raggiungere questo obiettivo entro il 2030.
Secondo la FAO, l’organizzazione che si occupa di cibi e agricoltura per conto delle Nazioni Unite, infatti, nel mondo, un terzo di tutto il cibo prodotto, del valore di quasi un trilione di dollari, viene buttato ogni anno. Chantal Engelen, co-fondatrice di Kromkommer, una delle 18 aziende che partecipano al progetto, racconta che circa il 30% delle carote viene rifiutato perché ha due gambe, è troppo grande o troppo storta. Lo scopo allora è soprattutto cambiare il comportamento dei consumatori in modo che anche le carote di scarto vengano vendute nei negozi. Il progetto vorrebbe ora espandersi in altri tre supermercati nei prossimi mesi.
promuoviamo salute
Fondazione ANT, a Napoli visite gratuite per la diagnosi dei tumori
PrevenzioneProsegue il progetto dedicato alla prevenzione oncologica gratuita messo in campo dalla Fondazione ANT Italia Onlus, un progetto reso possibile anche dal contributo di altre realtà che si occupano con costanza di salute e prevenzione: la Fondazione Con il Sud e la Fondazione Prosolidar. Insomma, una sinergia che ha fatto nascere lo slogan «Campania Solidale». Dieci sono complessivamente le giornate di diagnosi precoce dei tumori sviluppate quest’anno, che si vanno a sommare alle oltre 20 giornate già realizzate nel 2016 e 2017.
Gli appuntamenti
Domani (Venerdì 6 aprile) alle 10.30 il Complesso Sant’Eligio di Napoli di piazza Mercato ospita l’incontro formativo promosso da Fondazione ANT insieme a CSV di Napoli sul tema «Il decalogo della prevenzione: conosciamo gli stili di vita che aiutano a prevenire i tumori e in particolare le neoplasie della cute». Il progetto prosegue con 90 visite dermatologiche gratuite in programma tra i 17 e il 19 aprile presso AssoGioCa (piazza Mercato, 100): un medico specialista ANT sarà a disposizione dei cittadini che lo vorranno per controlli dermatologici gratuiti con videodermatoscopio, un strumento sofisticato per la diagnosi precoce delle lesioni sospette. Le visite potranno essere prenotate venerdì 6 aprile durante l’incontro. Eventuali posti rimanenti potranno essere prenotati dal 9 aprile allo 081 202638 e 348 3150325 in orari d’ufficio.
Terra dei fuochi
A Napoli, ANT è presente dal 1990, e in particolare negli ultimi anni, anche grazie al supporto di vari sostenitori e in special modo di Fondazione CON IL SUD e Fondazione Prosolidar, ha rafforzato il proprio radicamento sul territorio, arrivando a portare assistenza nella provincia di Caserta, con un impegno crescente verso l’area tristemente nota come «Terra dei fuochi». I medici, gli infermieri e gli psicologi dell’èquipe locale ANT hanno finora assistito quasi 6.000 malati di tumore sul territorio. Facendo prevenzione on the road, dall’avvio nel 2004 sono stati visitati gratuitamente 170.000 pazienti in oltre 80 province italiane. Le campagne di prevenzione vengono realizzate negli ambulatori ANT presenti in diverse regioni, in strutture sanitarie utilizzate a titolo non oneroso e sull’Ambulatorio Mobile – BUS della Prevenzione.
Prostata, la “luce verde” per un intervento innovativo
News PresaDifficoltà a urinare o il bisogno di alzarsi più volte nel corso della notte per andare in bagno possono essere sintomi di quella che si definisce ipertrofia prostatica benigna, patologia che nel 2017 è stata diagnosticata milioni di italiani. Le stime più recenti, elaborate su dati Istat, disegnano un quadro allarmante: in Italia, nel 2017, quasi 7 milioni di pazienti di varie età (1.142.774 uomini sotto i 50 anni; 1.469.155 in età compresa fra 51 e 60 anni; 4.317.541 over 60) hanno avuto una diagnosi di ipertrofia prostatica benigna (o adenoma della prostata), una patologia non tumorale che comporta l’ingrossamento anomalo della prostata (fino a 2-3 volte le dimensioni ritenute normali), con una serie di disturbi correlati. Molti di questi pazienti sono stati sottoposti a interventi di “disostruzione urinaria”, o adenomectomia, mediante chirurgia tradizionale. Non tutti sanno che una buona parte avrebbe potuto evitare soluzioni drastiche ricorrendo, per esempio, alle nuove terapie che utilizzano i raggi laser per incidere, vaporizzare e coagulare i tessuti.
Cos’è
L’ipertrofia prostatica benigna che, come abbiamo visto, colpisce l’80% degli italiani over 50, determina l’aumento del volume della prostata. Si parla, insomma, di quella piccola ghiandola attraverso cui passa l’uretra, il condotto che dalla vescica porta l’urina verso l’esterno. Quando la prostata si ingrossa va a comprimere proprio l’uretra, ostacolando la fuoriuscita dell’urina. Il getto urinario si indebolisce progressivamente e le minzioni diventano sempre più frequenti. Inoltre, può succedere che la vescica non si svuoti mai completamente e il ristagno di urine può causare infezioni anche gravi con febbre alta.
Laser a luce verde
Introdotta in Italia nel 2003, questa tecnologia ha registrato crescente affermazione negli Stati Uniti, in Europa, in Asia e oggi è l’alternativa più efficace all’intervento di resezione della prostata con chirurgia tradizionale (TURP). E non è un caso che proprio questa soluzione terapeutica sia stata inserita nelle linee-guida dell’Associazione Europea di Urologia e che due prestigiose organizzazioni europee come l’inglese NICE (National Institute for Clinical Excellence, che valuta l’efficacia degli interventi medici) e la tedesca G-BA (Gemeinsame Bundesausschuss, che determina i livelli dei rimborsi in ambito sanitario) abbiano certificato la superiorità degli interventi con il laser verde GreenLight rispetto alla chirurgia tradizionale. Operare con il laser ha diversi vantaggi: la sicurezza, la bassa invasività, il recupero in tempi rapidi. In altre parole, i tempi ridotti dell’intervento consentono di somministrare basse dosi di anestesia, contenendo possibili rischi anestesiologici, l’assenza di sanguinamento post-operatorio, la possibilità di intervenire anche su portatori di dispositivi quali i pacemaker, in quanto non viene impiegata energia elettrica. E ancora: la possibilità di trattare con sicurezza anche pazienti molto anziani, sottoposti a cateterismo permanente; la possibilità di effettuare interventi di enucleo-vaporizzazione endoscopica anche su prostate di volume elevato.
Federico II, tutto pronto per la settimana della prevenzione
PrevenzioneTutti conosciamo l’importanza della prevenzione, ma nel concreto riuscire a programmare degli screening non è mai semplice. Ecco perché iniziative come quelle messe in campo dalla Federico II di Napoli sono particolarmente importanti. L’azienda ospedaliera federiciana anche quest’anno ha scelto di essere vicina ali cittadini (nella fattispecie alle donne) con visite e incontri informativi gratuiti. L’obiettivo è quello di avvicinare le signore ai servizi di prevenzione, in occasione della di una Open Week dedicata alla salute femminile. Non meraviglia che a promuovere l’evento ci sia l’Osservatorio Nazionale sulla Salute della Donna. La settimana è quella che va dal 16 al 22 aprile, ma attenzione: per la maggior parte dei servizi clinico-diagnostici offerti (consultabili cliccando QUI) è necessaria la prenotazione, fino ad esaurimento dei posti disponibili.
Azienda in rosa
Il direttore generale Vincenzo Viggiani spiega che il Policlinico Federico II è orgoglioso di far parte del network bollini rosa e anche per il biennio 2018-2019 l’Azienda ha ottenuto il massimo riconoscimento quale ospedale a misura di donna. Ogni anno accogliamo con grande piacere l’invito dell’Osservatorio ad aderire alla settimana dedicata alla salute femminile. Quest’anno, a maggior ragione, perché dopo l’esperienza dell’Atelier della Salute dello scorso settembre abbiamo scelto di continuare con appuntamenti periodici dedicati alla prevenzione delle malattie e alla promozione della salute. L’open-week per la salute della donna si colloca, quindi, in un progetto di più ampio respiro che vede coinvolte la Scuola di Medicina e Chirurgia e il Policlinico Federico II unite dal comune obiettivo di favorire l’adozione di sani stili di vita e l’avvicinamento dei cittadini campani alle pratiche di prevenzione»
I servizi offerti
Per l’area dedicata all’alimentazione sono previste visite di dietologia e nutrizione con esame bioimpedenziometrico e un incontro aperto a tutti gli interessati sulle linee guida per una sana e corretta alimentazione nella donna. Nell’area della diabetologia sono in programma visite per le donne in menopausa, per imparare a prevenire il diabete e le malattie metaboliche, e per le donne in gravidanza, per valutare e prevenire il rischio di diabete gestazionale. Grande attenzione sarà dedicata alle donne che affrontano un tumore, sia sotto il profilo dell’alimentazione e degli stili di vita, con visite e counselling dedicati, sia per l’area ginecologica, attraverso consulenze ginecologiche finalizzate alle preservazione della fertilità. Non mancheranno, nell’area della dermatologia, la visita e il controllo dei nei, e l’opportunità di effettuare importanti esami diagnostici quali l’ecografia senologica e la mammografia.
Sul lavoro
Particolare attenzione quest’anno sarà dedicata alla prevenzione del mobbing e delle molestie sul luogo di lavoro. Promotore dell’iniziativa è lo Sportello Rosa del Policlinico Federico II che renderà disponibili consulenze medico-psicologiche integrate per la valutazione dello stato di salute in rapporto alle condizioni di lavoro e che ha organizzato l’evento di apertura della Settimana sulla Salute della Donna, dal titolo: «La vita delle donne: conoscere, comprendere, cambiare Punti di vista a confronto per promuovere il benessere femminile». L’iniziativa, gratuita e aperta a tutti, è in programma lunedì 16 aprile, dalle ore 14.00 alle 18.00, nell’Aula Magna di Biotecnologie e prevede l’utilizzo della metodologia del Teatro-Forum, una delle tecniche del teatro dell’oppresso, nato in Brasile negli anni 70’, in cui il pubblico può intervenire per provare ad affrontare e risolvere i problemi messi in scena. In particolare, si cercherà di individuare soluzioni alle difficoltà che la donna, protagonista della performance, dal titolo: “La bella promozione”, incontrerà nel suo ambito lavorativo, caratterizzato da una situazione discriminatoria. Il pubblico potrà cambiare le sorti della protagonista e attraverso la partecipazione attiva contrastare lo sfruttamento delle donne nel mondo del lavoro.
Glifosato. Livelli alti nelle urine per oltre il 90% delle donne in gravidanza
Prevenzione, Ricerca innovazioneNove donne in gravidanza su 10 avrebbero alte concentrazioni di glifosato nelle urine. L’erbicida tra i più usati al mondo per le coltivazioni, oltre a essere cancerogeno, sarebbe associato a un parto precoce. A evidenziare il problema sulle pagine di Environmental Health è un gruppo di ricercatori americani, a seguito di una ricerca coordinata da Shahid Parvez, dell’Indiana University Fairbanks School of Public Health di Indianapolis.
Nel 2015 e 2016, i ricercatori hanno reclutato 71 donne in gravidanza e hanno esaminato il loro consumo di cibo e bevande, il loro stile di vita, lo stress e il luogo dove vivevano. Le donne hanno fornito due campioni di urina e due campioni di acqua potabile dalle loro case. I ricercatori, sulla base dei livelli di glifosato nei campioni di acqua e urina, hanno diviso le donne in quattro gruppi.
Complessivamente, il 93% delle donne aveva glifosato nelle urine durante la gravidanza. E coloro che vivevano nelle zone rurali avevano livelli più elevati rispetto alle donne che vivevano nelle aree urbane. Inoltre, le donne che bevevano più di 700 millilitri di bevande a base di caffè al giorno avevano concentrazioni di glifosato più elevate, anche se nessuno dei campioni di acqua potabile conteneva tracce dell’erbicida. Tutte le gravidanze, tranne due, si sarebbero concluse prima del termine. E tra le donne con i livelli di glifosato nelle urine più elevati, il parto avveniva prima rispetto a coloro che non avevano tracce di erbicida o ne avevano meno. Tuttavia, il glifosato non sarebbe associato ad altri indicatori di crescita fetale, come peso e circonferenza cranica.
“C’è molta preoccupazione per questa sostanza – ha dichiarato Parvez – non vogliamo causare panico inutile, ma capire che effetti ha su gravidanza e sulla salute”, ha precisato l’esperto.
I consigli
Charles Benbrook, della Johns Hopkins University School of Public Health di Baltimora, consiglia alle donne in gravidanza di evitare di spruzzare erbicidi sulle piante o insetticidi in casa, quando sono nel primo trimestre di gravidanza, e anche di aspettare per comprare un’auto nuova, un divano o altri mobili che potrebbero contenere sostanze chimiche.
Promoviamo salute
Dj Fabo, il Governo si costituisce parte civile
News PresaAnche dopo la morte il nome di Fabiano Antoniani, conosciuto ai più come Dj Fabo, continua a fare notizia. Comunque la si pensi, il governo si è costituito davanti alla Corte costituzionale nel procedimento sollevato dalla Corte di Assise di Milano nell’ambito del processo nei confronti di Marco Cappato. Arenderlo noto è stato il vice presidente dell’associazione Luca Coscioni Filomena Gallo. I giudici lo scorso febbraio, al termine del processo a Cappato, avevano deciso di trasmettere gli atti alla Consulta per valutare la legittimità costituzionale del reato di aiuto al suicidio contestato all’esponente dei Radicali.
Questioni di costituzionalità
«Prendo atto della decisione del Governo Gentiloni di costituirsi» davanti alla Consulta, «in difesa della costituzionalità» del reato di aiuto al suicidio. Al contrario «noi sosterremo l’incostituzionalità di un reato del 1930». Così l’avvocato Filomena Gallo, segretario dell’Associazione Luca Coscioni, a proposito del procedimento sul caso di Dj Fabo, al termine del processo di primo grado a Marco Cappato, finito imputato per il caso di Dj Fabo, ha eccepito l’incostituzionalità della norma e ha trasmesso gli atti ai giudici costituzionali. «La scelta del Governo – ha detto l’avvocato – è, oltre che del tutto legittima, anche pienamente politica».
La polemica
Per Gallo «l’Esecutivo avrebbe potuto altrettanto legittimamente agire in senso opposto e raccogliere l’appello lanciato da giuristi come Paolo Veronesi, Emilio Dolcini, Nerina Boschiero, Ernesto Bettinelli e sottoscritto da 15.000 cittadini, che chiedevano al Governo italiano di non intervenire a difesa della costituzionalità di quel reato». Una storia , quella di Dj Fabo, che ha commosso e diviso l’Italia. In moltissimi hanno pianto al momento della sua morte, sostenendo però il legittimo diritto di scegliere se rinunciare alla vita, ove questa sia ormai insostenibile. D’altro canto, molti altri sono invece convinti che la vita vada sempre e comunque preservata. Un tema che di certo farà ancora molto discutere del quale si sono occupate molte trasmissioni Tv, tra le quali Le Iene. Il celebre programma di Italia Uno propose infatti un’intervista al diretto interessato, molto forte ma altrettanto chiara su ciò che Dj Fabo pensava in quei giorni terribili.
Antibiotici: in 5 anni consumo aumentato del 40%. Rischio resistenza
PrevenzioneIn cinque anni il consumo di antibiotici in tutto il mondo è cresciuto di quasi il 40%. Gli allarmi sui rischi legati alla resistenza non sono bastati a far diminuire l’utilizzo globale, con alcuni paesi a medio e basso reddito che hanno superato quelli più ricchi nell’uso di questi farmaci. Ad affermarlo è un report su 76 paesi coordinato dal Center for Disease Dynamics, Economics and Policy di Washington, che mette l’Italia tra i “cattivi”. Secondo i dati raccolti nel 2015, nei 15 anni sono state consumate in totale 35 miliardi di dosi di antibiotici nel mondo, con un aumento del 65%, mentre il tasso di consumo ogni mille abitanti è passato da 11,3 dosi al giorno a 15,7, con una crescita del 39%. L’aumento maggiore, di circa il 77%, si è avuto nel periodo considerato nei paesi a basso e medio reddito, mentre in quelli più ricchi il dato è sostanzialmente stabile.
L’Italia
Il nostro Paese, con un consumo ogni mille abitanti di circa 30 dosi al giorno, è al quindicesimo posto tra i 76 paesi presi in esame. Peggio di noi fanno ad esempio la Spagna e la Grecia, terza e quarta, mentre Turchia e Tunisia sono ai primi due posti intorno alle 48 dosi al giorno ogni mille abitanti. L’aumento, sottolinea Eili Klein, uno degli autori, riguarda sia i vecchi antibiotici che quelli di nuova generazione. “Ora più che mai abbiamo bisogno di interventi efficaci che ne riducano l’uso, sia sulla gestione che sull’educazione pubblica”, ha sottolineato il ricercatore.