Una mela al giorno “toglieva” il medico di torno…
Siamo cresciuti sentendoci dire che “una mela al giorno…”. Ma i tempi cambiano, e oggi dobbiamo fare i conti anche con quello che sulle mele ci finisce (principalmente pesticidi) prima di poter ripetere anche noi ai nostri ragazzi il ritornello della salute. Un suggestivo esempio di quello che su una mela non dovrebbe esserci lo si può facilmente avere usando un banale coltello da cucina. Se vi va di provare, prendete un coltello ben affilato e fate “la barda alla buccia della mela”. In pochi istanti vedrete accumularsi sul filo della lama una sostanza bianca. Di che si tratta? Cera. Al di là di quale tipo di cera venga usata per rendere più brillante la mela, la verità è che si tratta comunque di un’alterazione e, che faccia o non faccia male alla salute, la si potrebbe tranquillamente evitare. Questo è solo un esempio di qualcosa che non tutti i consumatori sanno. Ma c’è di peggio.
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PESTICIDI
Che le mele di oggi possano non essere così salutari come ci si aspetterebbe lo denuncia il Codacons in una nota. «Recenti studi – si legge ancora nella nota dell’associazione – hanno verificato come sulle bucce delle mele comunemente in vendita presso i negozi ed i supermercati italiani si trovino tantissimi pesticidi (più di 10) utilizzati di frequente. I risultati dimostrano il fatto che in nessun caso vengono superati i limiti massimi previsti per legge per la presenza del singolo pesticida, ma la presenza di molteplici sostanze chimiche può portare al fenomeno del cosiddetto multiresiduo». Per il Codacons «se infatti le singole presenze di pesticidi possono non essere in violazione con la legge la sommatoria tra i vari pesticidi presenti può provocare seri problemi all’organismo umano. Il fenomeno necessita di un deciso intervento del Ministero per le politiche agricole, che vada a normare tale aspetto, altrimenti sottovalutato».
BICARBONATO
Per ridurre la concentrazione di pesticidi, c’è chi suggerisce un sistema semplice ed economico: immergere il frutto in una soluzione di acqua e bicarbonato. Questo sistema è sufficiente, secondo i test effettuati dai ricercatori dell’Università del Massachussett di Amherst, a rimuovere la quasi totalità dei prodotti chimici presenti. Ovviamente la mela deve essere posi sciacquata a dovere prima di essere consumata. Il risultato, promettono gli esperti, è sorprendente. Il bicarbonato riuscirebbe in 12 e 15 minuti a rimuovere il 100% del tiobendazolo e del phosmet dalla superficie delle mele. La soluzione, va detto, è solo parziale. I pesticidi infatti penetrano anche all’interno del frutto e a qual punto è impossibile eliminarli.