Il sushi può essere più calorico di un pasto da fast food, una notizia che non farà piacere alle centinaia di migliaia di consumatori abituali di uramaki, nigiri, hosomaki o futomaki vari. Ma non si può comunque girare la testa dall’altra parte. La domanda che tutti si faranno a questo punto è: «Come può un tocco di riso, qualche pezzetto di pesce e magari qualche alga essere alla stregua di un panino con hamburger e patatine?». La spiegazione, anzi le spiegazioni, sono tutte legate ai quantitativi e al condimento.
Calorie sushi
Per fare la prova del nove il primo passo è quello di leggere i valori nutrizionali dei menu giapponesi. Si scopre allora che ogni singolo pezzetto di sushi (ad esempio un nigiri) vale cinquantina di calorie. Il che significa che una porzione da 8 vale all’incirca 400 calorie. Il problema è che in una cena a base di sushi difficilmente si consumano otto pezzi. In media si arriva anche a 14. Fare il conto è semplice, solo così si arriverebbe a circa 700 calorie. Per avere un’idea un po’ più completa diciamo che un nigiri salmone vale circa 50kcal/pz, ventresca di tonno (parte grassa) 70 kcal/pz, tonno (parte magra) 44,5 kcal/pz, unaghi (anguilla) 80 kcal/pz, orata 43,4 kcal/pz, branzino 35 kcal/pz, anguilla grigliata 62,5 kcal/pz, sgombro 60 kcal/pz. Questo solo per citare i più appetibili.
Birra, vino e salse
A far aumentare il conto delle calorie in una cena a base di sushi sono gli alcolici, solitamente birra o vino bianco, e le varie creme e salse che possono essere usate per condimento. Una di queste è la maionese, che come tutti sanno non è esattamente la più raccomandata nelle diete. In 33 cl di birra ci sono poi circa 110 calorie e in due calici di vino anche 160. Tutto questo se paragonato alla più classica delle accoppiate da fast food “hamburger + patatine fritte” (circa 850 calorie) ci fa capire che in fin dei conti nel conteggio calorico il sushi non è al primo posto. Detto ciò, un buon sushi è decisamente più sano di hamburger e patatine. Ma come sempre l’unica regola che vale è il buon senso. E perché no, scegliere i piatti della nostra bella Italia. Buoni e nella maggior parte dei casi anche sani.