La merenda integrale rischia di cancellare quella “della nonna”.
La merenda? Oggi dev’essere healthy, o nulla. Intendiamoci, il fatto che si guardi alla salute è un bene, ma siamo proprio sicuri che in fatto di merenda tutta questa attenzione non sia alla fine un modo per proporre sul mercato colazioni sempre più costose? Probabilmente la risposta è nel mezzo, da un lato c’è una maggiore attenzione verso prodotti sani, dall’altro la capacità delle multinazionali di “cavalcare” le richieste e intercettare i trend. Sta di fatto che nella maggior parte delle merende di oggi compaiono alimenti integrali, frutta secca, fibre e così via.
RICH-IN
Una tendenza in netta crescita, che ha portato all’esplosione dei prodotti “rich-in”, aumentati del 107% in dieci anni, secondo dati di Unione Italiana Food. Quello del “rich-in”, prodotti alimentari ricchi di ingredienti o nutrienti benefici, è una delle principali tendenze che stanno riguardando il mercato alimentare italiano. Secondo l’Osservatorio Immagino di Nielsen 2020, gli alimenti che evidenziano nel pack la dicitura “integrale” nel 2019 sono cresciuti del +4,3%, mentre quelli che segnalano il contenuto di fibre sono aumentati del +6,3%. Sulle tavole degli italiani sono arrivati in poco tempo biscotti e cornetti integrali con frutta secca o a base cereali, semi di girasole e di chia, e merendine di pasta frolla integrale in grado di trainare l’intero settore dei prodotti alimentari “rich-in” in Italia. I dati dell’Osservatorio Immagino 2020 di Nielsen evidenziano, in Italia, nel 2019, una crescita del +4,3% delle vendite a valore dei prodotti alimentari riportanti la dicitura “integrale” e del +6,3% per i prodotti che risaltano in etichetta il contenuto di fibre. Con i risultati migliori messi a segno proprio dalle merendine italiane.
TRADIZIONE
Senza nulla voler togliere alle merende integrali, c’è chi ricorda con un po’ di nostalgia le colazioni di un tempo, a base di latte, fette biscottare o pane, e tanta marmellata fatta in casa. Merende probabilmente anche un po’ sbilanciate sotto il profilo nutrizionale, ma buone, nutrienti e inerite in un contesto alimentare che nel complesso era decisamente più sano di oggi. Insomma, tutto questa gloria per le merende rich-in sta anche muovendo i sentimenti dei nostalgici. Ma, tant’è, il mondo cambia e si evolve. Forse la cosa migliore sarebbe quella di riuscire a trovare un equilibrio tra le proposte alimentari di oggi e le tradizioni dei nostri nonni.