Dieta estrema e fai-da-te, a rischio salute e linea
Un approccio alla dieta troppo restrittivo mette a rischio lo stato mentale e il benessere psicologico. Gli studi dimostrano che diete dimagranti con privazioni estreme sono persino controproducenti, soprattutto nel lungo periodo. Per ottenere risultati è importante rispettare le dinamiche metaboliche del proprio organismo, sottolineano i nutrizionisti dott. Mario Giglio e il dott. Valerio Morello Zenatello, promotori della “Dieta Flessibile”. «Ovviamente, riducendo drasticamente le calorie, si perderà peso, ma nel lungo termine, si finirà per pagare le conseguenze di un regime dietetico così estremo – continua il Dott. Valerio Morello Zenatello.
Calorie e metabolismo
Il metabolismo, cioè l’insieme dei processi biochimici che l’organismo mette in atto per estrarre energia dagli alimenti, è strettamente correlato al dispendio energetico quotidiano. Tuttavia, una dieta ferrea può incidere negativamente ed è su questo punto che insistono i due nutrizionisti. «Una dieta squilibrata danneggia il metabolismo. Lo rallenta, lo inceppa”. Invece, per risvegliarlo serve «una rieducazione alimentare».
Non esistono studi scientifici che provino che «un alimento specifico faccia ingrassare. Si può mangiare ogni tipo di alimento e bruciare grasso tutto il giorno, ogni giorno. Non è necessario eliminare i carboidrati, la pizza, la pasta, i dolci. Basta soltanto seguire poche regole alimentari, in modo da soddisfare il fabbisogno metabolico, assecondando al contempo i gusti alimentari di ciascuno. Va da sé che non c’è bisogno di spendere cifre pazzesche al supermercato».
«Il corpo brucia kcal, quindi brucia ciò che si immagazzina tramite gli alimenti – carboidrati, grassi e proteine, noti come “macronutrienti” – e li usa come carburante. Se l’introito di ciò che si mangia è minore delle necessità metaboliche, si perderà peso. Oltre al peso, tuttavia, si potrebbe perdere anche massa muscolare se ci si basa solamente sulle calorie. Se l’obiettivo è dimagrire, la dieta flessibile si baserà sul deficit calorico e la giusta ripartizione dei macronutrienti. Se invece è quello di mettere massa muscolare, si utilizzerà un leggero surplus calorico, calcolato in maniera precisa, che verrà anch’esso scomposto nel corretto apporto di macronutrienti – nutrienti che forniscono energia per la crescita e per mantenere il metabolismo (carboidrati, grassi e proteine). Se ci si attiene a queste semplici norme, si perderà prevalentemente la massa grassa e non quella muscolare. Anzi, si potrà addirittura migliorare il tono muscolare», precisa il dott. Zenatello.
I macronutrienti nella dieta
«Un bravo nutrizionista segue sicuramente i giusti dettami, però solitamente impone i macronutrienti senza dire quali siano. In pratica è lui a selezionare gli alimenti e a effettuare il calcolo dei macronutrienti». Tuttavia, i nutrizionisti propongono una ‘corrente di educazione alimentare’, in cui ognuno diventa nutrizionista di se stesso. «Calcolando ogni giorno, tramite il diario alimentare (un’applicazione per smartphone) da noi creato, quello che si sta consumando siamo noi a capire da dove prendiamo i macronutrienti».
Per quanto riguarda la scelta dei cibi: «ribadiamo l’importanza di un’alimentazione salutare (l’80%). Per questo parliamo di ‘educazione alimentare’, indicando quali siano i cibi sani, in termini di proteine vegetali e animali e fornendovi una corretta classificazione di frutta e verdure. Per il restante 20% si può comunque sgarrare e scegliere alimenti che soddisfino il nostro cervello. Anche perché la sensazione di ‘piacere’ e soddisfazione hanno una notevole rilevanza a livello motivazionale. Ecco perché parliamo di ‘flessibilità’ a tutti gli effetti: metabolica e mentale».