Celiachia: tutti i falsi miti su questa patologia auto-infiammatoria cronica
Si parla sempre più spesso di celiachia, ma l’attenzione sull’argomento non mette completamente al riparo da informazioni scorrette e dalla creazione di falsi miti e convenzioni.
Proviamo a fare un po’ di chiarezza.
Va precisato che la celiachia non è un’allergia alimentare: un soggetto allergico, in breve, produce particolari anticorpi, ovvero le immunoglobuline E, cosa che non per forza avviene nel soggetto affetto da celiachia, che consiste in una condizione permanente di intolleranza al glutine, la proteina contenuta da cereali come il frumento, la segale e l’orzo. Questo la differenzia anche dalle malattie autoimmuni. Potrebbe essere più corretto parlare di una patologia auto-infiammatoria cronica che incide sull’intestino tenie, ma può interessare anche altri organi.
Altra falsa convinzione è che esistano forme di celiachia più gravi di altre. In realtà sono i sintomi a poter essere differenti e più o meno importanti: alcune persone manifestano disturbi anche importanti pur assumendo piccole quantità di glutine e altri invece non presentano grossi problemi ingerendo pasta e pane.
La mucosa intestinale, che è la parte maggiormente interessata dal problema, potrebbe anche risultare più danneggiata in soggetti che manifestano sintomi blandi e lievi piuttosto che in quelli con sintomi più gravi.
Qualcuno pensa che, per arrivare a una diagnosi e verificare la propria eventuale intolleranza al glutine, sia sufficiente escludere la proteina eliminando dalla dieta gli alimenti che la contengono.
Un’operazione del genere però rischia di essere infruttuosa ed inutile: prendere una decisione del genere senza aver consultato il medico potrebbe portare a un risultato falsato e lasciarci addirittura con una diagnosi negativa pur trovandoci di fronte al disturbo. Basti pensare che l’esame effettuato per questa indagine comporta l’assunzione del glutine (anche in porzioni generose e per più volte al giorno) per studiare la reazione dell’organismo.
Si crede falsamente che la celiachia porti solo mal di stomaco. Purtroppo, anche se è vero che i disturbi più comuni sono quelli che interessano l’apparato digestivo, la celiachia può portare anche cefalee, disturbi alla pelle (psoriasi, alopecia, orticaria), stanchezza eccessiva e disturbi connessi all’ansia, ma anche disturbi connessi alla sfera riproduttiva e alla gestazione e al parto nelle donne; oppure interessare la tiroide e persino le ossa (osteopenia e osteoporosi).
Se è vero che ad oggi purtroppo non esistono farmaci per curarla, con una dieta concordata con un nutrizionista esperto e dosando alimenti ad hoc e cibi naturalmente privi di glutine, il soggetto celiaco può constatare grandi benefici e miglioramenti.