Patologie del piede, una soluzione “mininvasiva percutanea”
Se il problema è l’alluce valgo, la soluzione oggi è “mininvasiva percutanea”. Il termine ai più potrà risultare incomprensibile, ma certamente già la parola mininvasiva riporta ad una dimensione chirurgica moderna e poco traumatica. Il segreto di questa tecnica, nuova ma ormai anche consolidata, è quello di consentire a chi ha il problema dell’alluce valgo di rimettersi il in piedi in pochissimo tempo.
La chirurgia percutanea
Questa tecnica sfrutta incisioni piccolissime attraverso le quali è possibile eseguire operazioni complesse quanto, se non più, di quelle realizzate con la “chirurgia aperta”. Si tratta ovviamente di una chirurgia che fa della precisione il suo punto di forza, al punto che il chirurgo può contare durante l’intervento di un monitoraggio radiologico per realizzare correzioni di estrema precisione. Facile comprendere come la tecnica mininvasiva percutanea riduca i problemi legati alla chirurgia tradizionale aperta. In primo luogo l’anestesia è locale (attraverso un blocco loco-regionale alla caviglia o leggera epidurale), quindi anche la ripresa della deambulazione dopo qualche ora dall’intervento è possibile. Non viene usato il laccio ischemico e quindi sono minimizzati i rischi circolatori e tromboembolici legati alla compressione. Attraverso incisioni millimetriche vengono introdotti microstrumenti. Nienete fili, viti, cambre e nessun altro elemento metallico. In questo modo si riduce enormemente il rischio di sviluppare infezioni, si riduce il dolore e il decorso post-operatorio è praticamente immediato.
La Società Italiana Studio Piede e Caviglia
Questa tecnica tanto innovativa si lega ad una società di nuova genesi. Si tratta della Società Italiana Studio Piede e Caviglia (SISPEC) che ha lo scopo di approfondire e dare luogo a confronti, sull’esperienza maturata negli anni, rispetto alle nuove e ormai efficaci tecniche per il trattamento di tutte le patologie del piede. Ovviamente in questo senso l’alluce valgo gioca un ruolo determinante, ma non si deve dimenticare neuroma di Morton, piede piatto, deformità delle dita, talloniti e così via.
Artefici e fondatori di questa società sono i chirurghi ortopedici napoletani Fabio Zanchini (professore aggregato della Clinica Ortopedica I Policlinico Università Luigi Vanvitelli), Ottorino Catani e Fabrizio Sergio. I tre chirurghi hanno una lunga esperienza e importanti casistiche sulle nuove tecniche per il trattamento delle patologie del piede, in particolare la chirurgia percutanea per il trattamento dell’alluce valgo e di altre patologie molto frequenti.
Rendez-vous partenopeo
I chirurghi Fabio Zanchini, Ottorino Catani e Fabrizio Sergio sono anche gli organizzatori di un prestigioso congresso che si terrà a maggio all’Università degli studi della Campania Luigi Vanvitelli (ex SUN) in cui si confronteranno gli specialisti del piede italiani ed europei con maggiore esperienza sulla chirurgia percutanea. Una buona occasione per affermare il ruolo del capoluogo partenopeo nella diagnosi e nel trattamento delle patologie del piede.