Melanoma, una settimana di approfondimenti per «salvarsi la pelle»
Per un’intera settimana PreSa dedica servizi di approfondimento al melanoma. Iniziative, curiosità, nuove opzioni terapeutiche e molto altro per tenersi informati e scegliere comportamenti responsabili. Al di là dello slogan «Salvati la pelle», che comunque è sempre valido, è bene fermarsi a ragionare un po’ di più su quali possono essere le conseguenze di questo tumore della pelle. Questo porta ad un numero enorme di decessi, circa 1.700 l’anno (e 10.500 nuovi casi). Se solo si guarda all’attività dell’Istituto per i tumori Pascale, i nuovi casi trattati ogni anno sono circa 450 e di questi il 20 per cento dei casi (media valida anche in generale) si riscontra in pazienti di età compresa tra i 15 e i 39 anni. Negli uomini la zona più a rischio è il tronco (con il 38 per cento di probabilità di sviluppo della malattia), mentre nelle donne sono le gambe (con il 42 per cento).
«Il melanoma – conferma il professor Nicola Mozzillo del Pascale – è il tumore più frequente nei giovani al di sotto dei 30 anni ed è quindi importante che sia trattato in centri specializzati. Salvare una vita è sempre importante, salvare quella di un giovane lo è ancora di più».
I dati
Stando ai dati, il 70 per cento dei melanomi sono diagnosticati in fase precoce, una percentuale che i medici auspicano innalzare ancora grazie a un panorama di terapie che. Un risultato, spiega Mozzillo, possibile anche grazie al fatti che negli ultimi anni il panorama dei trattamenti è cambiato radicalmente e apre le porte verso prospettive prima impensabili, dilatando l’approccio terapeutico sia chirurgico che medico».
Comportamenti a rischio
Eppure, è tanta è la voglia di abbronzatura, che spesso ci si dimentica quanto sia pericoloso esagerare. Se poi ci si mette anche un po’ di disinformazione mediatica il disastro è fatto. Una volta tanto, allora, proviamo a ragionare su cosa è sbagliato. In primo luogo, non esistono creme solari a schermo totale. Pensare di starsene quattro o cinque ore sotto il sol leone, del al sicuro, solo perché ci si è messi una protezione 50 è un’illusione. I filtri solari sono importantissimi, ma non per questo non si deve stare attenti. Altro errore, purtroppo comune, è quello di pensare che una carnagione scura metta al riparo da ogni problema. Sì, l’identikit del soggetto a rischio è capelli rossi o biondi, occhi chiari e carnagione chiara, ma questo non significa che tutti gli altri siano al sicuro. Serve, come sempre nella vita, un po’ di buon senso. La letteratura scientifica ci dice che la predisposizione genetica è dimostrata dai casi di familiarità e anche dalla evenienza di melanomi multipli nello stesso soggetto; la ragione, invece, ci suggerisce di evitare il sole diretto nelle ore più calde. Di usare sempre e in maniera ripetuta durante il giorno i filtri solari e, cosa non meno importante, di prenotare periodicamente una visita dal dermatologo. Piccoli “segreti” che possono «salvarci la pelle».