Medici esposti a troppi rischi.
La situazione della Sanità pubblica in Italia, e le condizioni lavorative dei medici non fanno eccezione, presenta diverse criticità. Carenze di personale, lunghe liste di attesa per le prestazioni sanitarie, violenza contro gli operatori sanitari, carenze strutturali sono solo alcune delle cause. Ma quali sono le possibili soluzioni? Lo abbiamo chiesto al dottor Luigi Sodano, direttore nazionale della Scuola di Formazione Sindacale del Sumai. «In primis affrontare il tema dell’adeguamento stipendiale e delle condizioni contrattuali, che da tempo sono al centro delle rivendicazioni sindacali sia della dirigenza medica che di quella convenzionata. Gli stipendi dei medici sono imparagonabili a quelli dei colleghi in altri Paesi europei e, comunque, non sono assolutamente commisurati alla responsabilità e alle ore di lavoro».
Flessibilità per i medici
Per Sodano «Va considerata la possibilità di consentire di esercitare una libera professione vera e autonoma. Serve una maggiore flessibilità lavorativa, sia in termini di orari che di modalità di lavoro, un miglior bilanciamento tra vita lavorativa e personale». Per quanto riguarda gli aspetti strutturali Sodano parla di modelli assistenziali «più efficaci e più efficienti che ancora non si vedono. È fuor di dubbio che una medicina generale potenziata può aiutare, ma in Italia esiste una medicina specialistica territoriale che, nata come una eccellenza italiana, è stata sempre più emarginata a seguito di una prevalente visione ospedalocentrica della politica, a fronte invece di potenzialità enormi mai espresse. La specialistica ambulatoriale territoriale è un settore cruciale per permettere il decongestionamento degli ospedali, potenziare questo settore, anche attraverso nuovi incarichi e investimenti in strutture, potrebbe contribuire a migliorare l’accesso alle cure e ridurre le liste di attesa, garantendo un servizio più capillare e vicino ai cittadini». Come ridurre i tempi di attesa per le prestazioni? «Aumentando l’offerta di prestazioni ambulatoriali, ampliando l’orario di apertura degli ambulatori e potenziando il personale di supporto, introducendo sistemi di prenotazione più efficienti e piattaforme digitali che permettano di gestire meglio le agende».
Articolo pubblicato su IL MATTINO il giorno 29 settembre 2024 a Firma di Renato Bellotti con la collaborazione del network editoriale PreSa – Prevenzione Salute
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