Tredici mesi per battere il cancro
Da Paolo Sorrentino a Franco Di Mare, da Erri de Luca a Peppe Lanzetta. E ancora Valeria Parrella, Antonella Ossorio, Peppe Barra, Pietro Treccagnoli, Antonella Cilento, Stefano Piedimonte, Francesco Piccolo e Maurizio De Giovanni. Gli scrittori di Napoli al fianco della Fondazione Pascale per il nuovo calendario dell’Istituto per i tumori che devolverà il ricavato alla ricerca scientifica.
Il tredicesimo mese
A ciascuno scrittori un mese, e la sorpresa di trovare affianco a loro anche la giornalista Amalia De Simone, nominata Cavaliere del Lavoro per la sua attività professionale. Tredici eccellenze napoletane, dunque, per “tredici mesi” dell’anno. Dodici più quello del tempo che verrà. Perché la vita per un malato oncologico è una scommessa che si gioca giorno per giorno. Tredici eccellenze che hanno dedicato una frase ai pazienti dell’Istituto dei tumori di Napoli ispirati dalle foto di Sergio Siano che ha ritratto Napoli, ma anche di Salerno, Caserta, Avellino e Benevento.
Con te voglio viver ancora
Questo il titolo che poi è la foto autentica di un graffito rubato da Sergio Siano nelle catacombe di Napoli e risalente alla seconda guerra mondiale. Tredici frasi che poi sono tredici messaggi in bottiglia. Perché chi è malato spesso è solo, ma è proprio nella solitudine, come scrive Antonella Cilento, che trova la forza di andare avanti. Perché chi è malato di tumore spesso si trova a combattere una lotta impari. Il guerriero di Piedimonte, la testa sotto il cuscino di De Giovanni. Ma questo è anche il primo calendario della rete oncologica che prende il via.
La nuova strada
«Tante volte – dice Attilio Bianchi, direttore generale del Pascale – abbiamo detto che la ricerca sul cancro ha compiuto enormi passi avanti. Ed è vero. Abbiamo ottenuto risultati neanche immaginabili. Per molte forme di cancro la percentuale di guarigione oggi è altissima. E’ tutto vero, ma non basta. La sfida continua, e noi del Pascale siamo sempre in prima linea, con tutti gli operatori impegnati nella grande bellezza della ricerca, la grande bellezza della cura. Ma ancora non basta. Quando anche le grandi bellezze della tua terra non le vedi più con gli stessi occhi, quando pensi che un ambulatorio sia il posto nel quale si è stravolta la tua vita, noi ci siamo. E ci saremo. La nuova strada è che da ora in poi saremo noi a raggiungerti dove sei. Per guidarti, tendendoti la mano. Tenendoti la mano». GUARDA LA GALLERY