Tumori della mammella e del colon: mortalità cala ma non al Sud
Al Sud d’Italia si perdono più anni di vita per i tumori della mammella e del colon. Lo evidenzia il primo rapporto del Gruppo di Lavoro su equità e salute nelle Regioni dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS). La mortalità per questi tumori, storicamente più bassa rispetto al Nord, è ora paragonabile. La causa principale è il minore ricorso agli screening nelle regioni meridionali che produce anche un alto indice di fuga, ovvero il numero di pazienti costretti a spostarsi per curarsi.
I dati
Il gruppo istituito dal presidente dell’ISS, Rocco Bellantone, ha analizzato dati di mortalità, coperture degli screening oncologici e schede di dimissione ospedaliera. Sono state esaminate le differenze regionali nella mortalità per tumore della mammella e del colon-retto, che rappresentano il 40% delle diagnosi di tumore in Italia. Il rapporto ha valutato l’impatto degli screening sulla riduzione della mortalità negli ultimi 20 anni e la capacità delle singole regioni di gestire i pazienti oncologici, analizzando la mobilità sanitaria extra-regionale.
Mortalità cala ma non al Sud
In Italia, la mortalità per tumore della mammella è calata del 16% dal 2001 al 2021. Tuttavia, al Sud la riduzione è stata inferiore rispetto al Nord (-6% vs -21%). In alcune regioni meridionali come Calabria, Molise e Basilicata, si sono osservati incrementi della mortalità pari al 9%, 6% e 0,8% rispettivamente.
Anche per il tumore del colon, il divario tra Nord e Sud è significativo. Nelle donne, la mortalità si è ridotta del 30% al Nord e al Centro, ma solo del 14% al Sud. La situazione è ancora più critica per gli uomini: calo del 33% al Nord, del 26% al Centro e solo dell’8% al Sud. La Calabria è la regione più critica, con una riduzione minima della mortalità nelle donne (-2%) e quasi nulla negli uomini (-0,9%).
Meno decessi dove si fanno più controlli
La copertura degli screening mammografici e del colon-retto mostra un divario Nord-Sud. Al Nord, la copertura degli screening mammografici raggiunge il 90%, mentre al Sud si attesta intorno al 60%. Per i tumori del colon, la copertura è del 67% al Nord, del 51% al Centro e del 26% al Sud. Nelle regioni del Nord, dove gli screening sono più diffusi, la riduzione della mortalità per tumore della mammella è stata del 35% dal 2001 al 2021, molto più elevata rispetto al Sud. Anche per i tumori del colon, nelle regioni del Nord e del Centro, la mortalità si è ridotta del 30%, mentre al Sud solo del 14% nelle donne e dell’8% negli uomini.
Meno screening, indice di fuga più alto
Il rapporto mostra che nel Sud i livelli di mobilità dei pazienti sono tre volte più alti rispetto al Centro-Nord. Per il tumore della mammella, le regioni con coperture di screening più alte presentano indici di fuga più bassi. Nelle regioni con buoni livelli di screening, il sistema sanitario riesce a prendersi carico dei casi di tumore della mammella che necessitano di intervento chirurgico, cosa che non avviene nelle regioni con screening insufficienti. Calabria e Molise sono tra le regioni con i più bassi livelli di copertura dello screening mammografico e i più alti indici di fuga.
In conclusione, il rapporto dell’ISS sottolinea come le disparità regionali nell’accesso agli screening oncologici influiscano negativamente sulla mortalità e sugli anni di vita persi per tumore. La situazione è particolarmente critica nel Sud Italia, dove la riduzione della mortalità per tumori della mammella e del colon è significativamente inferiore rispetto al Nord.