Carcinoma polmonare, un nuovo farmaco ha risultati mai visti prima
Il tumore al polmone potrebbe non essere più così letale come è oggi, la speranza arriva dai risultati di uno studio che ha valutato gli effetti di un nuovo farmaco sul tumore al polmone non a piccole cellule con mutazione del gene Alk. In particolare, questo nuovo farmaco, ha fatto registrare, rispetto al trattamento alternativo, una riduzione del rischio di progressione o di morte dell’81%, con quasi due terzi dei casi, il 60%, sopravvissuti per cinque anni senza progressione della malattia.
Risultati straordinari
Per comprende a pieno il risultato senza precedenti vale la pena sottolineare che i pazienti in vita senza progressione della malattia dopo cinque anni sono il 60%, contro l’8% raggiunto in coloro trattati con le terapie standard. Si è osservata una riduzione del rischio di progressione di malattia o di morte dell’81%. Così come è ridotto il rischio di sviluppare una progressione intracranica in una percentuale che sfiora il 94%. Lo studio è stato condotto tra in 23 Paesi in tutto il mondo con un 296 pazienti maggiorenni, una parte dei quali ha ricevuto il farmaco e l’altra il placebo.
Carcinoma polmonare
Ma cos’ è il tumore al polmone avanzato non a piccole cellule, o Nsclc (non-small cell lung cancer)? È la forma più comune di carcinoma polmonare. Rappresenta l’85-90% dei casi, ma solo nel 3-5% di essi è presente la proteina di fusione Eml4-Alk. Questa rara mutazione (Nsclc avanzato Alk-positivo) colpisce soprattutto pazienti giovani, di età inferiore ai 55 anni di età, e non fumatori. Il processo tumorale è molto rapido, e circa il 25-40% può sviluppare metastasi cerebrali entro due anni dalla diagnosi iniziale.
Efficacia
Le proteine tirosin-chinasi (Tki) sono enzimi che regolano diversi processi cellulari. Alcune mutazioni possono, influenzandone l’attività, portare a leucemia e altri tipi di cancro. Filippo de Marinis, direttore divisione di Oncologia toracica all’Istituto europeo di Oncologia (Ieo) di Milano, Presidente Aiot (Associazione italiana di oncologia toracica) e membro dello Steering committee Crown spiega che la molecola ha già ricevuto pubblicazioni nel 2020 e nel 2023, e ha già dimostrato di essere molto più efficace delle terapie tradizionali.
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