Culle vuote, quando manca il desiderio di maternità
Uno dei problemi che il nostro Paese dovrà affrontare nei prossimi anni, e che di certo avrà grosse ripercussioni, è il calo della natalità. Il tema della denatalità, dal punto di vista clinico, è stato ampiamente dibattuto nel corso di un incontro voluto e organizzato dai professori Nicola Colacurci (past president della SIGO) e Filippo Ubaldi (responsabile clinico del gruppo Generalife) e che ha visto la presenza dei responsabili dei maggiori centri di PMA Campani. Una faculty d’eccezione che ha discusso anche del rapporto esistente tra obesità, desiderio e capacità riproduttiva e per cercare di definire un atteggiamento condiviso. Ma quali sono le strategie per invertire questa tendenza?
Maternità Sostegno
Gli esperti non hanno dubbi: in primis occorre incentivare il desiderio di maternità, rendendo la gravidanza non penalizzante ai fini sociali e lavorativi, assicurando sostegno economico alla coppia non solo nel periodo della gravidanza, ma anche nei primi 1.000 giorni di vita del bambino. Occorre, inoltre, facilitare l’accesso alle procedure di diagnosi e terapia della sterilità di coppia, con omogeneizzazione dei percorsi di riproduzione assistita (PMA) su tutto il territorio; incentivare la cultura della prevenzione e preservazione della fertilità, trasmettendo messaggi chiari sugli stili di vita che facilitano il mantenimento della propria fertilità. E ancora, spiegando ad ogni donna quelli che sono i limiti del potenziale riproduttivo, che diminuisce con l’età a partire dai 35-37 anni, e illustrando con chiarezza le indicazioni e i limiti di una preservazione della fertilità, cioè della possibilità di crioconservare i propri ovociti.
Maternità PMA
Proprio quest’ultima procedura (attualmente fornita dal Servizio sanitario nazionale solo in caso di una patologia oncologica) se allargata anche alle donne non affette da patologie tumorali, sarebbe sicuramente un’ulteriore arma di contrasto all’infertilità da esaurimento ovarico. Naturalmente, con le giuste indicazioni e limiti. Questo per iniziare, ma c’è un altro tema che grava sulla fertilità: l’obesità, che nel mondo occidentale ormai dilaga. L’Italia non ha ancora raggiunto i livelli e la gravità di altri paesi, ma di anno in anno si osserva un ulteriore aumento dell’incidenza. Benché i rapporti tra obesità e riproduzione siano ormai noti, è ancora scarsa l’attenzione delle donne e degli operatori sanitari al problema.
Articolo pubblicato si IL MATTINO il giorno 21 aprile 2024 a Firma di Marcella Travazza con la collaborazione del network editoriale PreSa – Prevenzione Salute