Deformità spinali, il futuro è già qui
«Giovedì prossimo realizzeremo un intervento ad altissima complessità per correggere una grave deformazione della colonna vertebrale su un giovane. L’esperienza e la preparazione dei chirurghi resta la base di questa chirurgia. Ma le nuove tecnologie ci sono di grande supporto: in questo intervento adopereremo in sala operatoria un avanzato sistema di neuro-navigazione appena arrivato al nostro policlinico ed allo stesso tempo un software di intelligenza artificiale ci aiuterà a programmare ogni passo dell’operazione e progetterà per noi anche degli strumenti ad hoc per il caso».
Meeting partenopeo
A parlare del delicatissimo intervento che di qui a pochi giorni potrebbe restituire una vita normale a Paolo (nome di fantasia per tutelarne la privacy) è il professor Enrico Pola, direttore della Clinica Ortopedica dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Luigi Vanvitelli di Napoli, a margine del I meeting del Mediterraneo sulle deformità spinali. «Per la prima volta Napoli ha ospitato un confronto che ha visto protagonisti i più importanti chirurghi e opinion leader dei paesi che si affacciano sul Mediterraneo e di molti Paesi europei. Occasione unica di confronto e di arricchimento culturale e scientifico», sottolinea il professor Pola che, assieme Luigi Nasto, ha presieduto l’evento patrocinato dall’Università e dall’Azienda Ospedaliera L. Vanvitelli.
Riconoscimento importante
Al meeting sulle deformità spinali sono arrivati infatti chirurghi vertebrali da Spagna, Italia, Francia, Croazia, Albania, Grecia, Turchia, Israele, Libano, Tunisia, Egitto, ma anche specialisti da Inghilterra, Svizzera e Iran. Tra le sessioni più seguite, non a caso, quella sulle “best technologies” durante la quale sono stati presentati aggiornamenti e avanzamenti tecnologici. «Evento che ci rende fieri – sottolinea il direttore generale dell’Azienda Ospedaliera Universitaria, Ferdinando Russo – perché è un riconoscimento del ruolo di primo piano che i nostri professionisti e la nostra Azienda rivestono nel panorama internazionale». Due in particolare, spiegano i professori Pola e Nasto, sono le tecnologie che oggi ci proiettano nel futuro: la neuro-navigazione e l’intelligenza artificiale.
Chirurgia di precisione
«La neuro-navigazione usata nel trattamento delle deformità spinali ci consente di inserire delle viti nei peduncoli vertebrali con maggiore precisione e sicurezza, utilizzando le immagini tridimensionali ottenute da Tac pre o intra-operatorie. Semplificando, un sofisticatissimo sistema di telecamere a raggi infrarossi rileva dei marcatori applicati sulla testa e sulle spalle del paziente e su uno strumento chirurgico. Questi dati vengono elaborati da un software che sincronizza le immagini del rachide con la forma reale del paziente e mostra al neurochirurgo la posizione esatta delle viti rispetto alle strutture anatomiche circostanti». La tecnica, che sarà impiegata anche per il delicato intervento sul giovane Paolo, ha il vantaggio di ridurre il rischio di danneggiare i nervi o i vasi sanguigni, di diminuire il tempo operatorio e l’esposizione alle radiazioni, e di favorire una stabilizzazione più efficace del rachide».
Esecuzione assistita
A questo si aggiungono le potenzialità dell’intelligenza artificiale, tanto nella pianificazione che nell’esecuzione dell’intervento. «Il software ci aiuta elaborando modelli biomeccanici e simulazioni virtuali. L’intelligenza artificiale è utile per scegliere la strategia chirurgica più adatta al caso specifico, definire il posizionamento e il numero delle viti da inserire nei peduncoli vertebrali, calcolare le forze e le tensioni da applicare per correggere la deformità, e a prevedere gli esiti e le complicanze post-operatorie», proseguono Pola e Nasto. L’esecuzione assistita si basa poi su sistemi di neuro-navigazione che ci guidano durante l’intervento, fornendo informazioni in tempo reale sulla posizione e l’orientamento delle viti rispetto alle strutture anatomiche circostanti, e correggendo eventuali errori o deviazioni dal piano predefinito.