Cancro pediatrico, nell’80% dei casi si può guarire
Cancro pediatrico. Oggi (15 febbraio) è la Giornata Mondiale contro il cancro pediatrico. Una data che ci deve far riflettere sulla sofferenza che tante famiglie affrontano, ma anche incoraggiarci per i risultati che oggi la ricerca consente. Se è vero che in Italia, ogni anno, circa 1.500 bambini e 900 adolescenti ricevono una diagnosi di malattia oncologica, altrettanto vero è che grazie agli ultimi progressi scientifici l’80% di questi bambini può sperare nella guarigione. I dati sono quelli resi noti dal presidente della Federazione Italiana Associazioni Genitori e Guariti Oncoematologia Pediatrica (Fiagop), Paolo Viti.
Cancro pediatrico. Una sola sanità
Viti sottolinea l’urgente necessità di fornire cure adeguate su tutto il territorio nazionale, evidenziando come molte aree non dispongano delle necessarie strutture per la cura dei tumori pediatrici. La creazione di una Rete Nazionale dei Tumori Rari potrebbe garantire la qualità delle cure e migliorare la vita dei pazienti e delle loro famiglie.
Radici alla speranza
La Fiagop ha organizzato diverse iniziative di sensibilizzazione in tutto il Paese fino al 18 febbraio. Tra queste, “Diamo radici alla speranza, piantiamo melograni”, che prevede la messa a dimora di centinaia di piante di melograno come simbolo di vita e solidarietà, e “Ti Voglio una sacca di bene”, per promuovere la donazione di sangue e piastrine.
Svelare le sfide
Anche l’Associazione Italiana Ematologia ed Oncologia Pediatrica (Aieop) si impegna con la campagna triennale “Accesso equo alle cure: svelare le sfide”. L’obiettivo è garantire un trattamento equo per tutti i piccoli pazienti affetti da cancro, invitando famiglie, medici, infermieri e ricercatori a condividere esperienze e proposte attraverso una piattaforma interattiva.
Nuove terapie
Il presidente dell’Aieop, Arcangelo Prete, sottolinea il ruolo cruciale dell’associazione nella lotta al cancro pediatrico, evidenziando i progressi compiuti nella ricerca clinica italiana. Tra questi, spiccano le terapie cellulari avanzate e le terapie geniche, con particolare riferimento al trattamento di pazienti affetti da neuroblastomi recidivi o refrattari mediante l’utilizzo di cellule CAR T dirette contro l’antigene GD2.
Il ruolo dell’Italia
Un lavoro pubblicato sulla rivista New England Journal of Medicine dimostra l’importanza della farmaceutica italiana nella generazione di terapie cellulari e geniche, non solo per i bambini italiani, ma anche per quelli provenienti da altri Paesi dove tali strutture non sono disponibili. Obiettivo di tutti dev’essere quello di unire gli sforzi per garantire un accesso equo alle cure e promuovere ulteriori avanzamenti nella ricerca e nella cura del cancro pediatrico.