Oblio oncologico, cosa prevede la nuova legge
L’oblio oncologico è legge. Le persone che hanno avuto un tumore e sono guarite da tempo, non potranno più essere discriminate da banche, assicurazioni o altre realtà. Si tratta di un passo avanti per i diritti dei malati di tumore. Oggi chi guarisce potrà guardare con più tutele al futuro e realizzare un ulteriore traguardo nel percorso di cura. In caso di adozioni o richieste di mutuo, per esempio, non è ammessa la richiesta di informazioni per patologie oncologiche il cui trattamento attivo si sia concluso, senza recidive, da più di dieci anni.
Il disegno di legge sull’oblio oncologico ha avuto il via libera definitivo e all’unanimità dall’Aula del Senato. Il provvedimento aveva già avuto l’ok dalla Camera. Con 139 voti favorevoli, l’approvazione è stata accolta con un lungo applauso bipartisan.
Per ‘diritto all’oblio oncologico’, viene precisato all’articolo 1 del DDL, si intende il diritto delle persone guarite da una patologia oncologica di non fornire informazioni né subire indagini in merito alla propria pregressa condizione patologica.
Oblio per adozioni, mutui, pratiche bancarie e assicurazioni
Il testo unificato sull’oblio oncologico nei casi di richieste per l’adozione, per mutui, così come per pratiche bancarie, assicurazioni e nelle procedure concorsuali, non ammette la richiesta di informazioni sullo stato di salute relativo a patologie oncologiche il cui percorso di cura attivo si sia concluso, senza più recidive, da oltre dieci anni dalla richiesta.
“Una bella pagina di libertà e di speranza”. Così il Presidente della Commissione Affari Sociali e Salute della Camera, Ugo Cappellacci, ha espresso soddisfazione per l’approvazione definitiva della legge.
“Finalmente i guariti potranno contrarre un mutuo, stipulare un’assicurazione, adottare un figlio o partecipare a un concorso a pari condizioni con gli altri concittadini. A qualificare ulteriormente questo passaggio è uno spirito di coesione e di incontro delle rispettive volontà, un lavoro di condivisione in Commissione che ha visto il contributo costruttivo anche delle forze di opposizione. Per questo oltre alla relatrice Marrocco, a tutti i componenti della Commissione, alla presidente del Consiglio Meloni, al vicepresidente Tajani e al ministro Schillaci, oggi ci sentiamo di rivolgere anche un ringraziamento a tutti coloro i quali hanno avuto la lungimiranza di andare oltre gli steccati politici per puntare ad un risultato che incide sulla vita di numerose persone. Con questo spirito – ha concluso Cappellacci- potremo scrivere altre pagine di quella buona politica di cui la nostra comunità nazionale ha un forte bisogno”.
Prevenire discriminazioni
L’obiettivo delle disposizioni in materia di diritto all’oblio dei pazienti guariti da patologie oncologiche è prevenire le discriminazioni e tutelarne i diritti.
“È una legge di civiltà – ha commentato Annamaria Mancuso, Presidente Salute Donna ODV e Coordinatrice del Gruppo di Associazioni dei pazienti oncologici e oncoematologici. “La salute è un bene da difendere, un diritto da promuovere, da oggi l’Italia è un Paese più civile e il cancro non è più considerato uno stigma sociale. L’Italia come altri Paesi europei, fa un passo avanti e considera un ex malato di tumore, che abbia superato ogni recidiva, al pari di qualunque altro cittadino. La ricerca scientifica sta facendo passi da gigante con lo sviluppo di diagnostiche e terapie mediche innovative con farmaci sempre più targettizzati sul singolo tumore e sul singolo paziente – ha aggiunto Mancuso. Ogni giorno una nuova scoperta si aggiunge alle conoscenze e informazioni disponibili per debellare, speriamo definitivamente, il cancro”.
“L’approvazione del DDL sull’oblio oncologico è uno dei 12 punti per i quali le 46 Associazioni aderenti al Gruppo, si battono da molti anni – ha proseguito. Ringraziamo l’Intergruppo parlamentare ‘Insieme per un impegno contro il cancro’ e tutti i parlamentari che hanno voluto portare a positiva conclusione questa legge. L’approvazione odierna è la dimostrazione di una legislatura e di un Governo, a partire dal Ministro della Salute, On. Orazio Schillaci, impegnati ad affrontare in modo serio, attento e puntuale le più importanti tematiche legate alle malattie oncologiche e oncoematologiche”, ha concluso.