Indi Gregory è morta, non ci sono più speranze
Indi Gregory. Non c’è più nulla da fare per la piccola Indi Gregory, deceduta nel corso della notte dopo che le autorità del Regno Unito avevano confermato la volontà di staccare le macchine che sino a quel momento l’avevano tenuta in vita. La conferma è arrivata dall’avvocato Simone Pillon e Iacopo Coghe di Pro vita, componenti del team legale della famiglia Gregory. La bimba era affetta da una malattia per la quale secondo i medici non esistevano cure risolutive.
Il messaggio
La breve vita della bimba è finita alle all’1.45 ora inglese. Lo ha scritto anche il papà di Indi in un messaggio ai suoi legali: «La vita di Indi è finita all’01:45, io e Claire siamo arrabbiati, con il cuore spezzato, pieni di vergogna. Il servizio sanitario nazionale e i tribunali non solo le hanno tolto la possibilità di vivere, ma le hanno tolto anche la dignità di morire nella casa di famiglia a cui apparteneva».
Fino all’ultimo
Dean Gregory scrive poi che Claire l’ha tenuta con sé per i suoi ultimi respiri. «Sono riusciti a prendersi il corpo e la dignità di Indi, ma non potranno mai prendersi la sua anima. Hanno cercato di sbarazzarsi di Indi – ha aggiunto – senza che nessuno lo sapesse, ma noi ci siamo assicurati che fosse ricordata per sempre. Sapevo che era speciale dal giorno in cui è nata».
Commozione
La storia della bimba ha tenuto con il fiato sospeso il Regno Unito e l’Italia, perché alla bambina era stata concessa la cittadinanza con la speranza che i giudici inglesi potessero rivedere la loro decisione e permettere un trasferimento al Bambin Gesù di Roma, dove i medici si erano offerti di accoglierla. Dal mondo reale ai social si è scatenata la commozione di quanti sino all’ultimo hanno sperato e che ora puntano il dito contro una decisone che ritengono ingiusta. Resta da chiedersi se realmente si sia fatto tutto il possibile, la verità è che a questa domanda domanda nessuno potrà rispondere in modo definitivo.