Dengue, due casi non legati a viaggi. I consigli Iss
Sono stati confermati due casi di Dengue in Lombardia e nel Lazio pochi giorni fa. Non si tratta di casi correlati a viaggi in zone endemiche per l’infezione. I due pazienti sono in via di guarigione e sono partite le procedure per la profilassi e la disinfestazione dei luoghi.
Per entrambi i casi il Centro Nazionale Sangue e il Centro Nazionale Trapianti hanno attivato i provvedimenti per prevenire la trasmissione da donazione di sangue ed emocomponenti da donatori potenzialmente viremici asintomatici e le Regioni hanno avviato le misure di monitoraggio e controllo dei vettori nei luoghi frequentati dai casi, come previsto dal Piano Nazionale per la Sorveglianza Prevenzione e Risposta alle Arbovirosi (PNA) 2020-2025, attivo su tutto il territorio italiano.
Il virus Dengue è trasmesso dalla zanzara Aedes albopictus, presente ormai in Europa stabilmente. Casi autoctoni sono stati identificati recentemente in Francia. Dall’inizio del 2023, in Italia sono stati identificati 79 casi importati, con le stesse caratteristiche cliniche e decorso da quelle autoctone.
Per il momento il principale strumento preventivo contro la diffusione delle arbovirosi è evitare di essere punti dalle zanzare durante il periodo di maggiore trasmissione – sottolinea in una nota l’Iss.
Per quanto riguarda le zanzare è consigliabile proteggersi dalle punture ed evitare che possano riprodursi facilmente, suggerisce l’Istituto Superiore di Sanità. Usare repellenti e indossare pantaloni lunghi e camicie a maniche lunghe, quando si è all’aperto, soprattutto all’alba e al tramonto. Usare delle zanzariere per le finestre e soggiornare in ambienti climatizzati. Svuotare di frequente i contenitori con acqua stagnante (per esempio, secchi, vasi per fiori e sottovasi, catini, bidoni, ecc.) e coprendo quelli inamovibili. Cambiare spesso l’acqua nelle ciotole per gli animali e svuotando le piscinette per i bambini quando non sono usate.