Otite in estate, come prevenirla e curarla
In estate aumenta il rischio di otite esterna, nota anche come “otite del nuotatore”. Questa condizione vede un’impennata di casi nei mesi di vacanza, sono infatti proprio le ore trascorse a nuotare in acqua a favorire a proliferazione di batteri nelle orecchie. In altre parole, il ristagno di acqua nel canale uditivo crea un microambiente favorevole, di cui sono complici anche gli eventuali residui di cerume.
Sebbene il cerume possa favorirne lo sviluppo, l’otite può insorgere anche in orecchie perfettamente pulite. Il rischio aumenta quando ci si immerge in acque molto contaminate e non è il colore dell’acqua a determinare la presenza di batteri. Le acque delle Maldive ne sono un esempio: seppur limpide e trasparenti sono ricche di microrganismi. In questi casi, infatti, è addirittura consigliabile lavare le orecchie con acqua dolce dopo l’immersione. In genere, all’inizio l’otite dà la sensazione di avere acqua nell’orecchio. Il cerume è infatti igroscopico, cioè in grado di assorbire l’acqua. Se non trattato il disturbo può peggiorare.
Otite, le cause
Quando si tratta di otite esterna le cause possono essere diverse (eczematosa, batterica micotica). Nella forma eczematosa l’origine è un eczema che colpisce il condotto uditivo esterno, che collega il padiglione esterno con l’interno dell’orecchio. In questi casi, il sintomo è un prurito frequente e la fuoriuscita di piccole scaglie di pelle. “È importante non grattarsi per evitare la creazione di micro-ferite sulle quali può subentrare un’infezione micotica o batterica – spiega la dottoressa Vanessa Rossi, otorinolaringoiatra presso l’IRCCS Istituto Clinico Humanitas Rozzano e presso gli ambulatori Humanitas Medical Care. In caso di infezione batterica subentra il dolore e all’ipoacusia, ovvero la riduzione o la perdita dell’udito. Inoltre si ha una fuoriuscita di liquido sieroso/mucopurulento. In questo caso è opportuno consultare l’otorinolaringoiatra per eseguire una visita otorinolaringoiatrica, sottolinea la specialista.
Il rischio in estate, cosa fare
In particolare in estate, il contatto dell’orecchio con l’acqua del mare o della piscina rende la pelle più vulnerabile. Ciò facilita l’assorbimento di germi causa di un’infiammazione che, a sua volta, provoca l’otite esterna, spesso dolorosa. L’otite esterna tende a durare qualche giorno e richiede una cura di antibiotici e antinfiammatori prescritti da uno specialista.
”L’otite esterna può essere prevenuta con le giuste attenzioni. Prima di tutto, coloro che soffrono di prurito cronico dovrebbero controllare di avere le orecchie pulite prima delle vacanze, facendole vedere a un otorino che, qualora lo ritenesse necessario, eseguirà un lavaggio interno – sottolinea la specialista di Humanitas. In caso di partenza, è sempre consigliabile avere gocce a base di antibiotico e cortisone, da inserire nelle orecchie la sera, in modo tale da sterilizzare la pelle del condotto, nel quale potrebbero già esserci colonizzazioni batteriche. I pazienti predisposti alle otiti dovrebbero avere con sé disinfettanti a base di acido borico e glicerina”.
Le persone diabetiche sono più predisposte alle infezioni. Alcuni accorgimenti riducono il rischio di infiammazione. Il primo è quello di evitare l’uso di tappi. Questi infatti possono provocare sudore e favorire la presenza di batteri. Inoltre è importante asciugare bene le orecchie quando si esce dall’acqua, soprattutto in caso di vento. Tuttavia se l’otite si manifesta e, oltre al dolore intenso compare anche febbre e pus, è importante rivolgersi al medico quanto prima.
Otite cronica, i consigli
Chi soffre di otite cronica, “ovvero quelle persone che presentano una perforazione del timpano devono stare lontane dall’acqua perché altrimenti rischierebbero un’otite media, particolarmente fastidiosa e dolorosa.
In caso di bagno in mare o in piscina (ma lo stesso discorso è valido anche per la doccia) è necessario proteggere le orecchie con tappi o cerotti impermeabili e, nel caso dei bambini, anche con una cuffia.
L’unica soluzione per l’otite cronica è l’intervento chirurgico che punta ad aggiustare il timpano e può essere eseguito anche sui bambini. In un secondo momento, l’orecchio non necessiterà più di precauzioni particolari” – conclude la specialista.