Nutripiatto, un programma per l’alimentazione dei bambini
L’alimentazione dei nostri figli e corretta? È una domanda che si pongono molti genitori, che spesso hanno il timore di non supportare adeguatamente la crescita dei piccoli di casa. Un tema non banale, visto che in Italia sono molti i bambini che risultano in sovrappeso o addirittura obesi. Insomma, un problema tanto sentito che oggi anche le multinazionali stanno dedicando attenzione alla questione, cercando di mettere in campo iniziative e programmi volti a migliorare la consapevolezza e l’educazione alimentare.
IL PROGRAMMA
Tra le diverse iniziative, il programma Nutripiatto (della svizzera Nestlé) è stato riconosciuto come valido strumento di educazione alimentare grazie ai risultati dell’indagine svolta dall’Università Campus Bio-Medico di Roma su 115 bambini tra 4 e 5 anni di età, pubblicati a marzo sulla rivista Plos One. Se utilizzato in modo appropriato e combinato con interventi di educazione alimentare tenuti da esperti in contesto scolastico – spiega la multinazionale in una nota – il programma nutrizionale può apportare, man mano, piccoli cambiamenti nella corretta nutrizione e responsabilizzare le famiglie a fare scelte alimentari più sane in termini di qualità, quantità e frequenza di consumo degli alimenti.
RISULTATI
Laura De Gara, presidente del corso di laurea magistrale in Scienze dell’alimentazione e della nutrizione dell’Università Campus Bio-Medico di Roma, spiega che ad un mese dall’utilizzo di Nutripiatto e in seguito agli incontri didattici a scuola con genitori e bambini è aumentata l’aderenza dei bambini alle linee guida nutrizionali in termini di porzione di proteine animali assunte. Ad esempio, la percentuale di bambini che consumavano pesce in quantità corretta è aumentata dal 18,5% al 64% e la percentuale dei bambini che bevevano 6 o più bicchieri d’acqua al giorno è aumentata dal 21% al 51%. Al contempo, un numero significativo di bambini ha notevolmente ridotto il consumo di patatine fritte, bevande analcoliche e si è rilevato anche un incremento nel consumo dei vegetali per il 76% dei bambini.