Agrumi potenziati arrivano sulle tavole: il punto tra genetica e salute
Nuovi agrumi di qualità superiore, ricchi di licopene e antocianine. Derivano dall’applicazione delle forbici molecolari e delle tecniche genomiche di evoluzione assistita (TEA) che, agendo sullo stesso DNA del frutto, lo migliorano senza l’introduzione di geni esterni. Sono stati presentati oggi presso la sede di Acireale del CREA Olivicoltura Frutticoltura Agrumicoltura, nel convegno “Gli agrumi del CREA: il gusto dell’innovazione”. Presto arriveranno sulle tavole.
Con l’obiettivo di estendere il calendario di commercializzazione delle nuove selezioni, sono stati illustrati i risultati ottenuti da prove di frigoconservazione di ibridi di mandarino, allo scopo di valutare gli effetti delle basse temperature sulla qualità dei frutti e sull’estensione della shelf-life di un prodotto particolarmente deperibile, così da garantirne la disponibilità commerciale per un periodo prolungato.
Il CREA è custode del più importante patrimonio agrumicolo nazionale. Oltre 90 cloni di arancio, limone, clementine, bergamotto, mandarino, ibridi e varietà portaseme, sono conservate dal centro nel quadro del processo di Certificazione dei fruttiferi. Il CREA Olivicoltura Frutticoltura Agrumicoltura, infatti, è stato riconosciuto idoneo come «Centro per la conservazione e la premoltiplicazione» dal Ministero della Sovranità Alimentare.
Infine, sono state illustrate le prime applicazioni volte al miglioramento della qualità dei frutti mediante le tecnologie di evoluzione assistita in agrumicoltura, che mirano a coniugare in un unico frutto antocianine e licopene per aumentarne le proprietà antiossidanti e ridurre la dimensione dei semi.