Sistema immunitario: credenze e abitudini che lo rendono più vulnerabile
Ufficialmente l’inverno non è ancora iniziato, ma quest’anno l’influenza ha già raggiunto il suo picco. Inoltre circolano numerosi altri virus, non solo il covid. I vaccini rimangono il mezzo più efficace per prevenire l’influenza. Tuttavia, ci sono alcune abitudini quotidiane che possono rendere il sistema immunitario più vulnerabile.
Grassi saturi e alcol
Secondo uno studio pubblicato sul Nutrition Journal, i grassi buoni omega 3 hanno proprietà antinfiammatorie. Questi grassi, contenuti ad esempio nell’olio extravergine di oliva e nella frutta secca, sono importanti nei processi di risoluzione dell’infiammazione intestinale. Al contrario, i grassi saturi agevolano processi infiammatori. Anche l’obesità può ridurre la capacità dell’organismo di resistere alle malattie. In particolare, la pancia e il grasso localizzato attorno agli organi sono nemici del sistema immunitario, molto di più del grasso corporeo totale. Un altro fattore di rischio è l’alcol: riduce, infatti, l’efficacia dei globuli bianchi nell’attaccare i batteri nocivi. Inoltre diminuisce la capacità dell’organismo di produrre cellule in grado di resistere ai virus.
Movimento e sonno
Una ricerca pubblicata sul British Journal of Sports Medicine, afferma che le infezioni alle vie respiratorie durano il 42% del tempo in più nei volontari che facevano attività fisica massimo una volta a settimana, rispetto a coloro che svolgevano esercizi aerobici 5 o più volte a settimana. Anche la sedentarietà, quindi, riduce la performance del sistema immunitario. Lo stesso vale per il sonno. La risposta immunitaria dell’organismo contro virus e batteri viene accelerata mentre si dorme. Di conseguenza, avere un sonno insufficiente riduce questa capacità.
Solitudine influenza il sistema immunitario
La salute fisica va di pari passo con quella mentale. Ecco perché giocano un altro ruolo chiave le emozioni. Uno studio pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences rivela come la norepinefrina sia più elevata nelle persone che si sentono sole. Nei momenti più bui, questo ormone aumenta la produzione di globuli bianchi che aiutano a guarire le ferite. Il processo, però, chiude la parte del sistema immunitario che combatte i virus, lasciando così l’organismo più esposto alle malattie. Un capitolo a parte merita l’uso improprio di antibiotici. In particolare, gli antibiotici distruggono la comunicazione fra il sistema immunitario e i batteri presenti nell’organismo. Un uso eccessivo in età infantile aumenta anche il rischio di sviluppare malattie infiammatorie croniche intestinali.
Rimedi naturali e sistema immunitario, cosa dice la scienza
Spesso si sente parlare di influenza e rimedi naturali, ma non sempre le credenze più diffuse poggiano su basi scientifiche. Ad esempio, l’utilizzo di vitamina C a scopo preventivo è una di queste. Sebbene sia essenziale al buon funzionamento dell’organismo, non ci sono evidenze scientifiche che dimostrino la sua utilità nel prevenire l’influenza o il raffreddore. Tuttavia, per alcuni studi, il suo regolare consumo ridurrebbe alcuni dei sintomi influenzali, ma non se assunta dopo aver già sviluppato la malattia.
Il National Center for Complementary and Integrative Health (Nih) statunitense ha dedicato una lunga analisi ai rimedi naturali e agli effetti dimostrabili scientificamente. Lo zinco è tra i rimedi che, se assunto per via orale entro 24 ore dalla comparsa dei sintomi e per un periodo che sia inferiore alle due settimane, può accorciare la durata di alcuni sintomi influenzali, tra cui congestione nasale, mal di gola, raucedine, tosse e dolori muscolari. Lo dimostra una meta-analisi del 2015. Per quanto riguarda l’echinacea, usata per prevenire o trattare le sindromi influenzali, i risultati sono ancora poco chiaro contraddittori. Come emerge da una meta-analisi del 2012.
In generale, per prevenire l’influenza, secondo gli esperti, oltre al vaccino è importate osservare buone regole igieniche e uno stile di vita sano.