Suolo, da cui dipende la vita sulla terra. La prima pedoteca
Tra i target degli obiettivi di sviluppo sostenibile di Agenda 2030 si legge anche della necessità di «combattere la desertificazione». I terreni – infatti – rivestono un ruolo fondamentale per il funzionamento degli ecosistemi. Quindi, a pieno titolo, il suolo entra negli obiettivi di sostenibilità del pianeta.
In sostanza si evidenzia la necessità di «ripristinare i terreni degradati e il suolo, compresi i terreni colpiti da desertificazione, siccità e inondazioni». In altre parole «sforzarsi di realizzare un mondo senza degrado del terreno», anche attraverso un percorso di rigenerazione radicale.
L’importanza del suolo
La vita sulla Terra dipende dalle buone condizioni di salute del suolo. Il 95 % della produzione alimentare globale è legata ai terreni. Il suolo ospita un quarto di tutte le specie terrestri esistenti. Inoltre svolge un ruolo essenziale nel ciclo dei nutrienti, nonché nello stoccaggio del carbonio e nella filtrazione dell’acqua.
Questo processo contribuisce a mitigare i cambiamenti climatici e a impedire le inondazioni o i periodi di siccità. Tuttavia, i dati mostrano come i terreni in Europa (e a livello globale) si siano deteriorati. In questo contesto nasce la prima pedoteca d’Italia, inaugurata negli scorsi giorni presso l’azienda sperimentale di Fagna (Firenze).
Si tratta di un patrimonio di conoscenze e di dati, attraverso cui passano la sicurezza alimentare, la tutela degli ecosistemi e il contrasto al cambiamento climatico. Nasce con l’obiettivo di tutelare e diffondere sempre più la cultura del suolo.
La prima pedoteca d’Italia
Un enorme banca dati vivente, che custodisce migliaia e migliaia di campioni di suolo, diversi l’un l’altro, fisicamente, chimicamente e anche prelevati in luoghi geograficamente lontani fra loro. L’ha realizzata il CREA con il suo centro di ricerca Agricoltura e Ambiente ed è la prima pedoteca in Italia, fra le poche esistenti al mondo.
La Pedoteca Nazionale «ha pochi eguali al mondo: in Europa ne esistono altre 4, ma quella del CREA può vantare il massimo quantitativo di campioni conservati. Ad oggi sono custoditi 32.612 campioni di suolo provenienti da tutta Italia, ma questo numero è in continua crescita. A questi campioni se ne possono aggiungere un altro migliaio, provenienti da uno dei primi studi del suolo, condotto tra gli anni ‘30 e i primi anni ‘50 del secolo scorso.
Insomma, un patrimonio scientifico unico nel suo genere, che potrà dare importanti risposte sulla gestione agronomica della seconda metà del 900 e che attirerà numerosi qualificati ricercatori italiani e stranieri.» Così il presidente del CREA Carlo Gaudio alla cerimonia di inaugurazione della pedoteca del CREA, in occasione della Giornata Mondiale del suolo 2022, che si celebra nella settimana del 5 dicembre.
La pedoteca per tutelare il suolo
Nel mondo è tra le prime per quantità di campioni di suolo conservati. Sono 32.612 i campioni custoditi in appositi contenitori plastici in quantità variabili tra 100 grammi e 1 kg e provenienti da 13.156 scavi pedologici effettuati in Italia. Al momento ne sono esposti circa 5.500. I campioni di suolo sono già stati caratterizzati fisicamente, chimicamente e anche geograficamente.
Tutte le informazioni costituiscono un database – in parte pubblicato sul sito di Zenodo lo scorso mese di settembre – disponibile per tutti i ricercatori che ne facciano richiesta. I suoli già caratterizzati dai ricercatori italiani, saranno disponibili per svolgere nuove analisi.
«L’inaugurazione della pedoteca è solo il punto di partenza per nuove progettualità –ha spiegato Giuseppe Corti, Direttore del CREA Agricoltura e Ambiente – Intendiamo, infatti, attraverso i campioni conservati, valutare e definire la reale diminuzione di sostanza organica del suolo, mettendola a confronto con nuovi campionamenti che saranno effettuati nei luoghi di precedenti prelievi.
Ma abbiamo anche in mente –conclude Giuseppe Corti – di utilizzarli per studiare la radioattività naturale dei suoli d’Italia, strumento conoscitivo al momento assente alla scala di dettaglio alla quale possiamo arrivare con i campioni custoditi in pedoteca».