Intelligenza artificiale, l’ultima frontiera contro il Covid
Dall’ intelligenza artificiale parte la controffensiva al Covid, è infatti on-line una nuova piattaforma di AIforCOVID Imaging Archive, realizzata dal Centro Diagnostico Italiano per promuovere la condivisione dei dati radiologici e clinici su Covid con la comunità scientifica internazionale. Una scelta che favorirà la ricerca di soluzioni innovative per contrastare la malattia. Sul portale sono caricati gli esami radiografici del torace, assieme ad altre informazioni cliniche, di pazienti positivi a Covid eseguiti al momento del ricovero ospedaliero. Si tratta di dati raccolti durante la prima ondata pandemica con l’obiettivo di sviluppare algoritmi basati sull’intelligenza artificiale in grado di predire il decorso clinico della malattia. Oltre al Centro Diagnostico Italiano, promotore del progetto, hanno partecipato allo studio importanti eccellenze ospedaliere ed Istituti di ricerca pubblici e privati quali la Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico (Milano), Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo (Pavia), Azienda ospedaliero-universitaria Careggi (Firenze), ASST Santi Paolo e Carlo (Milano), ASST Fatebenefratelli-Sacco (Milano), ASST Ospedale San Gerardo (Monza).
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L’analisi dei dati e lo sviluppo di algoritmi di intelligenza artificiale sono stati effettuati dall’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) di Genova e dall’Università Campus Bio-medico di Roma insieme alla equipe del Centro Diagnostico Italiano. Fondamentale è stato anche il ruolo di Bracco Imaging. Ora, grazie alla piattaforma “AIforCOVID Imaging Archive”, gli scienziati italiani potranno decidere di raccogliere in un unico archivio le immagini radiografiche dei pazienti Covid corredate da importanti dati clinici acquisti all’arrivo dei pazienti in ospedale. Raccogliere un’importante quantità di dati in un’unica piattaforma e condividerli tra i diversi team di scienziati, permetterà di accelerare lo sviluppo di soluzioni innovative contro la pandemia basate sull’intelligenza artificiale. In futuro, questi algoritmi potrebbero essere in grado d’individuare degli elementi invisibili all’occhio umano da considerarsi indicatori di grave prognosi quali il rischio di andare incontro ad un peggioramento della condizione dei polmoni e di conseguenza, valutare in anticipo la possibile necessità di una eventuale terapia intensiva.