Federico II di Napoli, telemedicina per i piccoli diabetici
«Uscire da questa pandemia è una parte della sfida, sapremo infatti di aver assolto al nostro compito solo se avremo garantito assistenza ai pazienti Covid senza privare di cure quanti da sempre combattono contro altre patologie». Ne è convinta Anna Iervolino, direttore generale dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II di Napoli, che ha scelto di lanciare un sistema di telemedicina ideato per garantire assistenza ai bambini affetti da diabete, preservandoli da una maggiore esposizione al rischio di contagio.
TELESALUTE
Si chiama così il nome del servizio che è partito lunedì (6 aprile), consente ai giovani pazienti diabetici della Federico II di effettuare le visite di monitoraggio a distanza, ottenere la prescrizione di esami o di presidi per il monitoraggio. Sempre tramite internet è possibile ottenere la rimodulazione dei piani terapeutici e anche procedere al monitoraggio e alla gestione della terapia, all’aggiornamento della cartella clinica e tutto ciò che serve per una corretta gestione della patologia. «Oltre ad un enorme impegno profuso per la gestione della crisi – conclude Anna Iervolino – puntiamo a garantire la continuità delle nostre prestazioni assistenziali. Un lavoro che facciamo con grande impegno e del quale voglio ringraziare tutto il nostro personale». In modo particolare, le visite vengono effettuate secondo la modalità scelta dalla famiglia (videochiamata, telefonata, mail). Per prenotarsi è sufficiente inviare un’impegnativa di “visita diabetologica di controllo”, con codice 89.01, inserendo nella motivazione “Telesalute” all’indirizzo mail polipedamb100@gmail.com. Nel caso servano più informazioni e per chiarire dubbi è possibile telefonare allo 081.7463388, dalle 8:30 alle 14:00, dal lunedì al venerdì, oppure inviare una mail all’indirizzo diabetoped.aou@unina.it.
GRANDE APPORTO
L’impegno del Policlinico Federiciano nella lotta al Covid-19 va in realtà ben oltre la telemedicina. L’intera terapia intensiva del Policlinico Federico II è stata infatti convertita in reparto Covid-19. Diventano così 17 i posti letto a disposizione dell’emergenza, ai quali si aggiungono gli ultimi messi a disposizione con il completamento della conversione in reparto per accogliere i pazienti positivi al coronavirus. Sono stati, inoltre, completati i lavori di adeguamento che porteranno ad un ulteriore incremento di 10 posti letto, sempre in terapia intensiva. L’Azienda universitaria ospedaliera Federico II di Napoli ha attivi allo stato 16 posti di malattie infettive; dalla prossima settimana, saranno attivi anche altri 12 posti letto.
DECONTAMINAZIONE
Ogni reparto ha zone filtro che sono determinanti, perché la sicurezza degli operatori dipende non solo dai dispositivi di protezione individuale, i Dpi, ma anche dall’organizzazione dei percorsi, che devono essere tali che anche l’operatore che assiste il paziente Covid non contamini altri ambienti. Gli operatori entrano in una zona filtro, poi in una stanza dove si indossano i dispositivi di protezione individuale. Quando si esce dalle stanze di degenza Covid si segue un altro percorso, il cosiddetto “percorso sporco” che consente di abbandonare in sicurezza i dpi usati, ci si disinfetta e poi si esce per avere accesso alle altre zone di medicheria, osservazione, farmaci e così via. Tutti i reparti Covid finora attivati alla Federico II di Napoli sono separati da quelli comuni. Le attività per i cronici e gli oncologici continuano ed è essenziale garantire che questi pazienti fragili, in genere immunodepressi, non entrino in contatto con i pazienti Covid positivi.